Accordino Alessandro



POESIA: 23. Due passi dal dolore

Vorrei soffrire un po’ perché da due anni non soffro più, e credevo che il dolore fosse la cosa peggiore, e non sapevo che l’avrei ricercato così tanto.
Allora torno indietro, corro, non sarà andato così lontano.
Dov’è? Lo cerco, lo imploro di raggiungermi.
Non lo trovo, non c’è.
Qual era la sua voce?
Qual era il suo odore?
Non ricordo più il suo respiro sulla mia pelle, e il suo braccio stretto attorno al collo, ché mi mancava il respiro, che mi faceva urlare, gridare, vivere fino a stare male.
Ma già mi mancava, non era qui, non mi apparteneva.
Il dolore non è il mio forte, mi sfugge, non mi guarda in faccia, ha paura di me.
Ma io mi sono perso, qual è la strada per tornare a casa?
Dove sono? Piango, fingo, corro finché non mi sento morire, ma non basta, non sono a casa, e non vi farò mai ritorno.
Ho scelto di scappare, ho scelto di chiudere gli occhi, ho sbagliato, ma era la cosa più giusta da fare. | sorgente: https://www.google.it/ – 18/12/2017

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