Acquaviva Giusy



POESIA: Il digiuno dell’anima

Leggera,
danzava sulle spoglie
dell’opaco riflesso.
Spigolosi contorni
abbracciavano le membra.
Un sorriso smunto
cadea nell’oblio.
Il buio.
Leggera,
tra grovigli di folte spine
arrancava al giaciglio.
Donna oramai spenta.
Affamata di fioca luce,
strappava vita ai suoi contorni.
Pesante come piuma
la sua sottile trasparenza.
Saguinanti occhi
urlavano paura.
Denutrita d’amore,
il ventre era eco del vento.
La mano tendea alla speranza,
lontano e smarrita.
Ma fu muto respiro nel silenzio
quel pianto arreso.
Corpo oramai sbiadito.
Leggera. | sorgente: http://m.facebook.com – 19/12/2017

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