POESIA: Siamo provati duramente, tutto il giorno. Il Signore, per un po#039;, sembra averci lasciati soli. Poi arriva la notte con le sue paure. E nuvole passano come spettri a nascondere le stelle e il vento gelido taglia l#039;aria come le gote.
Ansie come briciole di pane consumato da giorni, raccolte con avidità per saziare la fame di risposte, a domande che non hanno mai conosciuto il suono della parola, il vibrare delle labbra come ance di un oboe nel deserto.
Porta con se rumori e voci lontane, mentre la menzogna dei mille timori trafficano ciò che ancora rimane di vivo. Chiamati a sollevare lo sguardo, nessuno alza il capo.
E il vento alza le dune, scopre ciò che avevano nascosto nella sabbia, davanti scopre nuove visioni, dune e sabbie.
Ma tutto questo finirà. Si, finirà. Avrà un termine questa notte, quando lo stesso vento che ti ha ferito spingerà le nubi fuori dai tuoi orizzonti. E allora, forse, alzerai il capo, forse guarderai con gli occhi offesi in alto, per scoprire le stelle, e la tua notte sarà meno oscura.
Sabbie che offuscano la vista e feriscono l’occhio, prima del cuore.
E le ombre che fredde ti gelavano il passo, vedrai come compagne di ventura. Hanno i tuoi tratti e i tuoi pensieri. Sono ciò che di te stesso temi, sono come il nulla. Quando vedrai stelle nel cielo, non giudicare finita la notte, non potresti vederle altrimenti, giudica quel che sono davanti a te: così lontane… Così vicine… Così come sta Dio nei tuoi pensieri. Prenditi cura anche di me, Signore, ancora passeggerò con te al finire del giorno, con te voglio restare al calar della sera. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 19/12/2017
caracausi antonella
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