Davide Marcangelo



POESIA: La malinconia genera nuova malinconia. Non si può evitarla, perché purtroppo almeno una volta nella nostra vita siamo stati deliziati da momenti appaganti, che non volevamo finissero mai. Quella sensazione di pienezza che fa scivolare via il tempo come fossero pagine di un libro al vento, un buon bel libro. Quello scorrere di carta incessante, passo dopo passo, episodio dopo episodio, vicenda dopo vicenda che, arrivati al capolinea, finisce come la nostra soddisfazione nel leggere. Le parole sono limitate dopotutto. Quel brano però ci ha lasciato qualcosa, qualcosa a cui pensare, qualcosa da rievocare, da richiamare alla memoria. Ed è questo che ci provoca angoscia, questo ci rende affranti, questo ci rende malinconici. Perché è questo che siamo, esseri depressi tediati dal continuo esigere di piacere, bramosi di ricordi festosi e allegri in cui rifugiarci, ripararsi e proteggerci, come se la vita fosse una spietata notte insensibile e disinteressata, che avvolge nel buio qualunque sentimento ci porti al reale raggiungimento di quel nascondiglio caldo e rassicurante, appagante e tranquillo, in cui chiedere asilo al ritaglio non ancora marcio di noi stessi, per ricordare, per ricordare e continuare, per resistere, per vivere. | sorgente: http://instagram.com/ – 19/12/2017

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