Catia Leonetti



POESIA: Meccanismo vitale
Ti chiedono di andare avanti
e tu li ascolti.
Fai fatica ad accettare la sconfitta
e tu l’accetti.
Ti contorci dal dolore,
con gli occhi rossi che trattengono le lacrime,
la rabbia che implode nel petto,
col sorriso stretto tra i denti
e continui ad andare avanti.
Gli anni passano, il tempo passa, tu cambi
e pensi che anche la tua situazione sia cambiata.
Pensi di non ricordare o pensi forse che quel passato sia solo
un vago passato
con residui di malinconia,
qualcosa di cancellato.
Poi un soffio di brezza
ti accarezza e ti frusta.
E così ritorni nello stesso incubo da cui tutto è iniziato:
la paura di fallire,
le sofferenze contro cui hai dovuto lottare,
gli insulti che ti hanno spinto nel fango,
la gioia di chi ti ha visto cadere,
l#039;urlo di chi è riuscito a sopraffarti.
E tu ,misero, piangi, urli, ti strappi i capelli
o continui a credere in un eterno ritorno che non può ritornare.
Ti dicono di aspettare
e tu aspetti.
Ti chiedono di sperare
e tu speri.
Ti chiedono di saper rimanere in equilibrio su una corda
e tu, seppur dubbioso, ci provi.
Poi, seduto in un angolino, ti chiedi il perché di quell#039;esercizio.
Percepirai le parole di un goffo passante:
Avrai imparato
a saper rimanere in equilibrio,
mentre tutti quelli che ti hanno sempre deriso
continueranno a vivere all’estremo della corda.

| sorgente: https://www.google.it/ – 07/01/2018

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