Nasca Giuseppe



POESIA: IL CONTEMPLAR FUGACE …

Il contemplar fugace
la morbidezza anonima, che sorge
nell’echeggiante mondo ormai confuso
della memoria obesa di ricordi,
ridesta antichi sogni
che si direbbe morti o mai vissuti.
La musica risorge dall’oblio
e trilli nell’azzurro
risuonano festosi, un poco stinti
dall’ombra crespa che segnò la vita. Allora l’indugiar pacatamente
sull’onda dei ricordi,
rigagnoli ricrea
di silenzioso ardore e gli occhi miei
s’accendono di luce
perché la mente tesse nuove tele
con l’ago del passato
e la speranza affiora prepotente
d’ormai passate voglie
nel placido tacere delle labbra.
Di redimite immagini risplende
il vivido frugare nella mente
e Tu risorgi inquieta
sull’intricata storia d’una volta,
che fiamma spense di calore immenso.
Forse del vano contemplar non resta
che l’improvviso riecheggiar di Te
nell’accorata folla dei ricordi,
ma tanto basta per ridare forza
alla mia mente stanca,
che d’esitar non tace
sull’orlo del delirio
e fabbrica castelli incontrastati
sull’alto piedistallo delle nubi
scrivendo versi inutili, ma cari.
| sorgente: https://l.facebook.com/ – 07/01/2018

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