Negro Nicolò



POESIA: LETTERA DA UN FRONTE
In questo sentiero scenderò,
Convinto di raggiungere
Il prossimo borgo.
Circondato dal nulla,
Intenderò solo gli echi
Di quei pochi uccelli
Ancora liberi di cantare.

Terminerò questo sentiero
E i piedi e i polpacci
Saranno stanchi
E anche la testa
Si cinterà di nuova speranza
E un pò di luce.
Salirò nel borgo
Devastato ormai
Dalla guerra dei pochi,
Dove bambini spaventati
Chiuderanno le persiane
Alla vista di un’uniforme.
Cadrò, in una buca della strada
E macchierò il mio sangue
Di liquami e acqua piovana
Scesa ieri sera.
Verserò lacrime disperate
Invocando inutilmente aiuto
A tutti quegli artigiani
Che ancora aprono bottega,
A tutti quegli artigiani
Che ancora chiudono bottega
Alla vista di un’uniforme.

Abbandonerò l’elmetto
All’angolo di una via
E un cane magro e denutrito
Lo annuserà, riponendovi
False speranze – il simbolo
È ormai cancellato.

Arriverò alla piazza del paese
Dove nuvoloni grigi
Presagiranno nuova pioggia,
Dove urla insignificanti
Presagiranno la paura.

Urlerò ancora e picchierò
Le mani contro i portoni impolverati,
E sarò respinto
Anche dalle vecchie
Con buone intenzioni –
I mariti rabbrividiscono
Alla vista di un’uniforme.

Mi accascerò dolorante al suolo
E pregherò finché non mi sarò
Perdonato per tutti i peccati
Che fino a quel punto
Avrò commesso.

Con l’ultimo colpo in canna
Mi restituirò la dignità di uomo
Che mi apparteneva,
Di uomo che piange
Alla vista di un’uniforme. | sorgente: https://www.google.it/ – 12/01/2018

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