Malambrì Giovanni



POESIA: Il cappottino rosso
Grigia, e cupa è la giornata,
come ieri e come domani.
Case, uomini e cose,
tutto è monocromatico.
Nebbia e neve, avvolgono
croci d’alberi spelacchiati.
Vedevo dalla finestra,
al buio, dietro i vetri,
il calvario e la sofferenza
che segnano l’esistenza,
di chi ha il solo torto,
d’esser figlio d’Israele.
Uomini, donne e bambini,
inseguiti, perseguitati e uccisi.
Una bimba di rosso vestita,
corre confusa tra la folla,
pensai ad un segno di speranza,
all’alba radiosa del domani,
che scaccia il nero della notte
più buia dell’umanità.
Non vidi più quella bambina.
Sentivo i pianti, le urla,
per violenze e torture,
respiravo sangue innocente
di atrocità e morte,
coperte dal buio della sera.
Le sirene smisero d’ululare,
i megafoni di gracchiare,
e i fucili di sparare.
Intanto la neve cadeva,
la luce dell’alba mostrava
le fosse comuni…
coperte dalla bianca coltre,
con sopra un cappottino rosso !
Illusione di supremazia,
rifiuto di pace e di memoria.
Ancora oggi, il cuore
ferito dal filo spinato,
dai campi dell’Olocausto,
attende che nasca l’amore.

| sorgente: https://www.facebook.com/ – 07/02/2018

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