POESIA: Il ritorno della peste
Tremo al riecheggiare di un ruggito
tanto tetro e spietato che pare
non essere mai stato seppellito
nell’orrore dell’odio militare.
S’insinua nei cuori e si diffonde
nera epidemia che divide
che con la paura si confonde
e acceca, fomenta e uccide.
Guarda tutta quella gente infetta
che s’affanna a venerare un Cristo
che si danna per l’eterna salvezza.
Guardali i loro volti cupi
dissolti in un severo digrignare,
delle meccaniche bocche di pupi
non difficili da plagiare.
Imbrattano muri e memorie e
attaccano come infimi avvoltoi.
Inquinano come tossiche scorie e
rinchiusi nei loro cagatoi,
bloccati in follie accusatorie,
inneggiano a macabri eroi.
E scorreranno ancora
secoli di sangue e di inchiostro
e chissà se mai arriverà l’ora
in cui ci disfaremo di quel mostro
che divora vite umane
che annichilisce ogni libertÃ
che lascerà tutti senza pane
e ad uno solo darà l#039;autorità . | sorgente: https://www.google.it/ – 07/02/2018