Franze’ Nazzareno



POESIA: La vendemmia
Un afrore si disparge nella
natura inebriata da una festosit�
istigata dalla tagliatura
di grappoli d’uva nerastra
Fin dalle prime luci si intravedono
i miei cari propensi nel raccogliere
acini rigonfi di un succo acre e dissetante
Risalendo quei pendii si arriva
al palmento, fonte di piacere,
sopra il quale ci accingiamo
a far roteare le nostri esili gambe.
Dal trambusto susseguente fuoriesce
un mosto profumato e ubriacante
A tarda sera si festeggia il meritato
riposo, risi e urla si fondono
in una gioia non pienamente goduta
e mai più assaporata- 15/02/2018

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