Rega Emilio



POESIA: IL MIO SOGNO INFINITO

Ed ancor ricordommi triste in sogno
di quel periodo buio del lavoro in posta.
Alto il disio
ma bassa la congrega
di quelli che di tutto
se ne frega.
Eppur di una donna
sovvienmi ancor with pleasure
fremente il disio
al cospetto di cotanta beltade
sì che non fammi avanti come amante
per rispetto di tale divina creatura.
E me ne resto solo coi miei sogni
ancora alla ricerca di un segno
che mi indichi la strada da seguire
per riscoprir la Luce e le stelle.
“Amor ch’a nullo amato amar perdona”…
Se non si può creder che un amore
non possa non esser ricambiato
risorgo e splendo allor con le parole
che sempre mi furon sì care:
“non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state”.
Quest’ è la via di fuga:
non per godefr nascemmo
ma per seguir vertute e conoscenza. | sorgente: https://www.facebook.com/ – 27/02/2018

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