Picci Alessandro



POESIA: Un giorno di danza

Passo,
Fra le pietre da te battezzate,
Che per potere superare,
Bisogna essere un po’danzante.
Ed ora, è qui, fra questa flora, che,
Mentre Apollineo e Dionisiaco
Si rincorrono, sono giocondo,
Su questo suolo più comodo.
Ed è ora che,
Mentre una nuvola si avvicina
accarezzando il picco
Della mia montagna, (che privilegio!)
Metto sulla mia bilancia,
Con nuova padronanza,
Quella recente Tempesta, mai lontana
abbastanza. Tuttavia,
A Lei devo tanto, ha lanciato molti semi,
Da trasformare in bosco quella mia
Misera stanza.
Ma oggi è giorno di danza,
Non sono capace di
Non gioire per la mia remota speranza.
Lei medesima,
Che mentre nuotavo nel buio,
Nella mia mattanza,
Riuscivo a malapena a distinguere,
Per la sua insondabile, imperscrutabile
Lontananza.
Oggi è un giorno di grande pace,
Mentre mi diletto a premiarci,
Nel bosco del cammino
Scelto soltanto da chi è sagace.
Porto via con me un sasso,
così anche tu potrai sorvegliare
Il mio passo.
Allora, siccome ho raccolto coraggio
Nelle mie doti di pilota
Durante la mia scalata,
Posso lanciarmi, intrepido, dal dirupo
Per sorvolare, con queste ali novelle,
Anche se tutti sanno
Che le discese non sono saporite
Come le salite.
Quindi mi congedo,
Con un salamalecco, dalle tue pietre e
Da te,
Figli prediletti dell#039;Eternità,
Ed ora che mentre ascendo e compongo,
Ci confondiamo agli occhi di alcuni,
Che si spaventano per la nostra forma,
Per la nostra somiglianza,
Per la nostra parentela,
Per la nostra vicinanza.
Ed è così che rendo omaggio
A questo luogo sacro:
Come sempre, alla mia maniera.
Ora mi giro, e vado a trascrivere
Su questa ionosfera.
Sia lodato questo giorno,
Così festoso, così fortunato,
Da mostrarmi il tuo tramonto,
Il tuo Eterno Ritorno…”

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