Ambrosone Egidio



POESIA: Ho csmminato per i monti dell#039;Appennino
Ho sparato al nemico vivino posto sul Pollino
Ho sostato tra coste e volline di lande lucane sino a Sepino
Tra bande poste in varie patrie e climi, con persone, contadine, cani e vini.
Galoppando e correndo per infiniti viti
Ho assaggiato fiumi sanniti difendendo paesi in cimi miti
Combattendo dalla Daunia al Cilento, poi dalla Sicilia al Salento,
Difendendo campane lucane, colline Sillane e campagne campane.
Ho ascoltato le grida della valle di Landulphi
Li dove tra boschi, fusti e torrenti non conoscevan catastrofi.
Strode e canto di poeti briganti tra chitarre, mandolini e tamburi algerini.
Che tra inchiostro e baionette la storia al proprio posto ci rimette.
Scrissi in nascondigli vicino a tigli della Puglia,
Poi imboscate in boschi, dove ispirazioni venivan d#039; azioni e sospiri partigiani,
Fo soldati sciolti, contadini colti e braccianti patrioti.
Definito criminale, terrone da estirpare con rappresaglia,
Straniero nella mia terra poi messo alla goglia, trattato da animale, da derubare, stuprare e inquinare.
Poi morti, decapitati nella consapevolezza di molti.
Passato dimenticato ma presente nella mente d’un futuro condannato,
Di un decennio assente, ma recente di uno stato occupato, ingannato poi condannato ad essere regredito, al volere occulto di un altro nato.
Diffamati, per un presente senza coraggio,
Rivoluzioni tra colli e castelli chiamato brigantaggio,
Nessuna bandiera, nessuna vittoria, ne gloria ne storia, la libertà è una sfida che si comatte tutta la vita. | sorgente: http://m.facebook.com/ – 19/03/2018

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