Falcone Rachele



POESIA: Novembre:

Sulla seggiola con la penna in mano
Il calore della stanza mi segna le guance di rosso
Davanti a me la finestra mi mostra la più folta parte di un albero
Immagino le foglie ai piedi di quell’albero di sotto sulla strada
Cadute da quei rami che ne sentivano il peso
Come quello gravoso di uno zaino di scuola sulla schienetta di un bambino
E le hanno lasciate cadere e ne hanno visto i bordi marroni arricciarsi e piegarsi
Come delle vecchie ginocchia che non possono più reggere i movimenti dell’estate
Ginocchia di chi a Novembre raccoglie le sacre olive in una collina italiana
Con quelle mani marcate da verdognole vene evidenti e gonfie
Come le gialle venature impresse sulle foglie
Che si fanno simili a rughe di una palpebra cadente e stanca che fa visita al cimitero
In attesa che il nottambulo inverno porti una bara anche per lei
Eppure io su questa sedia con la penna in mano
Conosco altra vita oltre a queste stagioni
Una fatta di colori non visibili
Di sensazioni che non possono essere colte
Una vita che si poggia su una tomba vuota

10/04/2018

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