Brambilla Silvia



POESIA:Don don don.
La mia salma per strada vedo passare,
Nessuno dietro a me piange quelle lacrime amare.
La pioggia fa il suo gioco,
Le foglie lungo il viso hanno il loro scopo.
La terra, le urla il silenzio e la morte..
Tutti dicono “non era la sua sorte”.
Ma in fondo tutti han visto,
Chi ha chiuso gli occhi, per loro mi rattristo.
Bene e male a non mostrarsi,
In fondo basta solo poi girarsi.
Lascia macerare le mie carni sul terreno.
Soffice e morbido. Ora il cielo è sereno.
Una due e tre.. quante siamo in fondo?
Troppe morte,lasciate nel buco piu profondo.
C e chi come me, da quel buco poi ne esce.
Ma una parte della mente piu non cresce.
Piangi grida urla e nessun ti sente.
“Che hai?” Chiede mamma.. “niente”
Sul cuscino cancelli cio che hai.
La doccia ma non guardarti nuda..come fai?
Non è il tuo corpo, non è il tuo respiro,
Tu sei fuori, nel campo…o in giro.
Vaghi nella notte con le ombre lungo il viso.
Ecco chi ti ammazza, con quel suo sorriso.
Ridi ridi ma poi piangerai
Quella ragazzina non piu troverai.
Nessun male ti auguro sul tuo corpo
Non desidero nemmeno vederti morto.
Una cosa mi rimane da augurarti:
I rimorsi di coscienza vengan a trovarti.
Che la vita eterna a te possa venire
Per vederti in eterno, con la coscienza soffrire.
Osserva le tue figlie pregando per loro sia diverso..
Sei padre tu, non sei piu lo stesso.
Prego per loro che qualcun altro non sia com#039;eri te
Sperando che l#039;ironia non venga alla sorte.
Ora vai alla tua famiglia
E spiega che merda sei a tua figlia.
Ho ancora legna in tribunale da ardere..
Quindi per te lunga vita… in carcere. – 20/05/2018

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