Magro Francesco



POESIA:Quando agli occhi apparve la bellezza
ove Venere splendea tra i capelli di seta
e dai volti innocenti che da sé si celavano,
un tocco a sfidar siffatta purezza divina.

Impossibile al fato sfuggir
dagli inequivocabili segni di quel prostrarsi innanzi
tale da non sembrar che all’incoscienza d’esser sua
d’essere soltanto sua,
dimenticando le cose tutte,
le vicine, le lontane alla qual in vero v’appartiene.

Stretti tra la morsa delle braccia
dire è meglio cosi´
finanche gli occhi non si incrocino
onde riferirsi dell’errore in cui si giace.
Mirar è sol quel che si dovrebbe
come a fissare l’orizzonte che vi sfugge
e pur l’assenza non sentirne mai.
– 20/05/2018

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