Forestiero Emanuele



POESIA:Svegliarsi all’alba, quando l’aria
profuma ancora di bruciato;
la mia sveglia è una cicala
che canta sul ramo di un albero.
Cielo bianco e rosa pallido,
e un raggio di Sole impavido
dipinge il paesaggio,
che sembra un quadro di Monet.
E adesso dimmi,
per avere il tuo sguardo incollato al tuo smartphone,
quanti tramonti hai perso?
Balliamo un lento nel silenzio dello spazio,
ma dal bacio di due stelle
può nascere un buco nero.
Schiavo del mio personaggio,
è sempre lo stesso viaggio:
appassire e rifiorire verso Maggio,
come fiori d’Arancio, come fiori di Pesco.
Ma non ci riesco,
perchè cercando gli altri,
ho perso me stesso.

Ora, la porta del mio cuore cigola.
Il tempo che scorre e scivola.
Io ho messo una virgola,
dove tu hai messo un punto.
Piangevi mischiando rimmel e lacrime,
sporcavi soltanto le maschere;
a sinistra del petto
c’è un apparecchio in disuso.
Io c’ho gli occhi verdi, verdi opachi,
un po’ come i prati
in collina, di prima mattina,
nei periodi autunnali.
Io e mio fratello parliamo
solo se siamo ubriachi,
come fanno gli estranei.
Ho preso i pezzi di un sogno
e li ho messi una cartina,
grammo per grammo,
cortina di fumo colore d’arcobaleno;
e un giorno ha il peso di un anno.
Anestetizzo le mie ferite, ma non serve:
c’è il tuo viso che mi sorride
dal fondo di questa Tennent’s. – 21/05/2018

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.