Carlino Domenico



POESIA:IL FUORI SEDE

A cosa pensi quando sei solo nella tua stanza nera,
senza una mano calda che annulli il buio della sera.
Come quando da piccolo mamma ti rimboccava le coperte
mentre ora ti difendi a braccia conserte,
un uomo che rimane di fronte al destino inerte.
E si cresce, si diventa grandi,
ma si ha ancora paura dei mostri negli armadi.
Con l’ansia di non lasciare i piedi fuori dal letto,
la paura che blocca il respiro come un masso in petto,
la stessa di non ritrovarsi più sotto quel sicuro tetto.

A cosa pensi la domenica al mattino,
disteso sul letto e le lacrime sul cuscino.
Le mancanze più forti ti assalgono
e i sorrisi falsi le combattono,
ma non puoi tradire la voce del tuo cuore
che ricorda da piccolo chi era il tuo eroe.
Che oltre alla mano calda di tua madre,
c’erano quei vestiti grandi di tuo padre,
che osservavi così meravigliato
come fosse la cosa più grande che avessi mai guardato.
Con quelle mani piccole li apprezzavi
e sorridendo immaginavi
quando un giorno avresti potuto indossarli
ed essere il supereroe che tanto desideravi.

Col tempo hai imparato cosa significa mamma che ti aspetta fino a notte tarda
quando rientri con l’alito di vodka ed una camminata blanda.
Hai imparato cosa vuol dire trovare un piatto pronto
quando tornavi da scuola con il broncio.
Hai imparato ad apprezzare il profumo della maglietta pulita,
perché la lavatrice ancora non l’hai ben capita.
Hai imparato a gestire le tue emozioni,
dopo aver sbattuto in faccia ai tuoi genitori porte e portoni.

E quando tutto sembra malinconia e dolore,
tu cerca quel particolare colore,
con il quale mamma ti ha dipinto bontà e felicit�
e papà sicurezza e forza per difenderti dalla città,
dai suoi pericoli e dall’impervietà.

– 22/05/2018

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