Oteri Francesca



POESIA:È da tanto che ho perso le due di mattina,
Un tempo magico, o meglio surreale.
Sospeso tra l’oggi e il domani,
Sospeso tra il molto tardi e il troppo presto.

Le due di mattina erano un pretesto,
Per ascoltare il pensiero
E piangere,
O forse no,
Del resto, da quando in qua ricordo come provare emozioni?

Le due di mattina erano un pretesto,
Per ascoltare il silenzio,
Scrutare il soffitto come se contenesse i segreti di questa vita,
Ma è solo un maledetto soffitto.
E i segreti, forse, li conosce solo un Dio in cui non credo,
E che comunque è troppo egoista per condividerli con noi povere bestie.
Tanto vale cercare le risposte nel soffitto.

E ogni tanto il silenzio è interrotto dal rombo del motore di un#039;auto,
E mi chiedo che ci faccia la gente sveglia a quest#039;ora, magari mi dimentico che sono sveglia anch’io.
E chissà dove va qualcuno che alle due di mattina viaggia in macchina lungo la stradina di un quartiere residenziale.

Magari me lo dirà il soffitto.

In casa non si muove niente,
Tutto dorme,
E io aspetto.

Avvolte a quest’ora si vede la luna
Subito sopra il soffitto della casa di cura qua accanto,
Che cazzo di tristezza.

Alle due di mattina si chiudono gli occhi e si stringe la gola,
Respirare attraverso il groppo e il dolore nei polmoni è più difficile del previsto,
Mi tremano un poco le mani ma va bene così, chi mi vedrà soccombere alla debolezza?

È da tempo che ho perso le due si mattina,
Adesso se a quest’ora sono sveglia è perché ho perso la cognizione del tempo guardando video di animali che fanno cose buffe su YouTube.

Adesso alle due di mattina ho sonno,
E sbadiglio invece di cercare di ricordarmi come si faceva a respirare,
E non penso a come sarebbe troppo facile cadere dalla finestra che qualcuno ha dimenticato aperta,
Più che altro cerco di costruire un piano d’azione per riuscire nell’impresa di infiltrarmi in cucina senza svegliare mia madre (che per certe cose ha un sesto senso inquietante).
A quest’ora la luna oltre la casa di cura è ancora una fottutissima tristezza, ma vabbè amen.

E se non riesco a dormire è perché mi sono addormentata prima guardando un film di merda in streaming,
Non perché ho l#039;impressione che la mia testa voglia uccidermi.

Devo dire che a volte, in un certo senso, mi manca la familiarità del dolore, e la sicurezza del non avere né speranza né futuro,
A volte mi trovo scoperta, inesperta, incapace di gestire una vita che devo vivere e non trascorrere,

Ma non c#039;è niente di più bello al mondo che ridere di pancia,
Non c#039;è niente di più bello che poter finalmente vedere al di là di quel qualsiasi cosa fosse che distrorcesse la realtà ai miei occhi,

E sto riscoprendo quanto il mondo sia bello, avvolte, al di là della merda

E ogni tanto canto e il respiro mi riempie i polomoni
E so che respiro ancora

E non c’è niente di più bello.

– 22/05/2018

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