NATILLA Angela



POESIA:LACRIMA

Lacrima gentile
scendi lentamente,
dal viso arriva alle mani
e lascia che ti vedano,
dimentica la vergogna
di quando da bambina
ti dissero
di farti asciugare
dagli occhi bisognosi.
Tu apri lo sguardo
su mondi vicini
che non si vedono
e permetti a noi
di capire di più,
di quello che abbiamo
e di quello che invece
ci viene tolto.
Anche tu chiedi ascolto
nella lunga notte,
mentre un bimbo
sussurra piano
all’altro bimbo
di guardare la luna
e che ce la può fare,
a respirare piano
e a immaginare com’è fatto l’abbraccio di Dio
che ti tiene stretto.
Non guardare
quegli uomini
che premono forte
sul tuo petto giovane
che ancora sa
di latte e di coraggio,
tu porti in te
il sale della terra
che fatica a sera.
Muta chiedi aiuto,
lacrima sopravvissuta,
mentre guardi
alle finestra nascosta
con il corpo bruciato,
troppo provato
e troppo segnato
per arrivare in alto
affinché qualcuno
si accorga di te,
dal letto di chiodi
dove ti trovi,
con l#039;unica consolazione
che prima o poi
dal solco delle mani
arrivi anche tu,
vista e protetta,
al cuore di Dio
che è più grande dell’indicibile
e più forte
di qualunque nemico.
Gli uomini e le donne
in ginocchio pregheranno,
le guerre finiranno,
i giusti saranno salvati
e i bambini torneranno
a fare il girotondo
e a giocare
dentro il mondo.
Angela Natilla – 27/05/2018

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