POESIA:Poeti
Oh poeti,
voi che sapete correre
su stanche carrette
seguendo strade impervie, scivolose
oltre i tramonti mai visti, mai vissuti
di giornate immaginifiche
di sole e di tempesta,
di vizio e di virtù.
Voi ebbri di sapienza
come bonzi d’oriente
tra le tombe degli ignoranti
affamati e delusi,
con voce stentorea
andate cantando altri affanni,
altri inganni,
recitate preghiere blasfeme
di sesso e di misericordia.
Voi vecchi saggi
che sapete vedere l’aurora
oltre le nebbie e i temporali
narrate ai ciechi,
ai sordi,
di viaggi
all’altra faccia della luna
dove la notte, per fortuna
magici frattali
cambiano i rumori
in sinfonia
e i colori
si possono toccare.
Voi tarli insaziabili
che scavate fratture
con dubbi e paure
nel cuore di lava rappresa
dell’ottusa conoscenza,
voi guitti insolenti
che sapete cantare gli addii
con violini di zingaro
e giocate festosi
in cinica solitudine,
con le lacrime degli amori finiti,
ritmatemi il tempo,
donatemi note e parole
per un’altra canzone
una bella,
una nuova struggente canzone,
da lasciare a Maria. – 30/05/2018