De Martino Pierluigi



POESIA:Mi rivolsi al me interiore in cerca di un’eterna risposta mai pervenuta.
Chiesi, in un giorno qualunque del primo periodo, quale fosse il mio provato dilemma.
Chiesi, in quelle torve ma dolci ventiquattr’ore, quale fosse la radice di quella notabile inezia che adagio adagio mi tiranneggiava.
Chiesi, in quella gemella giornata, quale fosse l’espediente risolutore di quell’angariante e angustiante quesito.
Rispose, un io sgolante e stizzito che mai prima di allora si era buscato la scena, un arcano ego imprevedibile.

La domanda che posi, a lui parsa insulsa, verteva sulla mia piccola spontaneità e sulla mia inettitudine nel dissimulare.
Spiegai lui di tendere costantemente ad espellere sentenze e continuai riportando alcune esempi tratti dalla mia isolata quotidianità.
Ovattando la sua tonalità mi disse delicatamente di comprendermi e promise solennemente di replicare.
Passò un decennio e un altro era lì pronto a finire nelle insipide reminiscenze del remoto, quando bussò ex novo al valico del mio cuore rispondendo…
Già, Il mio ego lo fece, in quel 25°, agli esordi del vergine civile, ad un anno dal termine ultimo della mia seconda decade di vita, turbando perpetuamente il mio turgido e oramai tumefatto muscolo cardiaco. – 30/05/2018

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