Fabio Fanari



POESIA:Rivoluzioni, guerre civili.
Le stesse, da sempre.
È qui che sono stato assegnato.
E qui combatto. Per il mio paese.

Hanno sempre finto di non saperlo.
Mi salutavano. Mi rassicuravano.
Dicevano che sarei tornato.
E ci credevo sai.
Vedevo speranze nei loro occhi,
lacrime travestite da speranze.
I loro sogni iniettati di nascosto.
Le medicine che non vuoi mandar giù.

Quando te ne accorgi è troppo tardi.
Ti ritrovi a combattere coi loro demoni,
con quelli che non hanno sconfitto,
con quelli che hanno creato.

E allora scegli di rifugiarti alla prima trincea,
alla prima stazione,
dove c’è una donna, che ha qualcosa di familiare.
Tutti conoscono il tuo nome.
Lì, tra la folla, riconosci tuo padre. – 30/05/2018

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.