Sara Galluccio



POESIA:Poesia: “primavera nei campi di concentramento”

Rimango fissa su parole
Che mai potranno essere
Cancellate…
Persone inibite dal silenzio
Ormai oltrepassato nei loro
Timpani, sul suolo
Pietoso che seminava
Il puro, l’ariano suddetto figlio
dell’incarnazione che egli stesso credeva il male.
Sangue cattivo scorreva nelle sue vene
Ma mai pietà fu sbandierta su di essi.
L’unico loro vero peccato era:
“vivere”.
Ogni denota imperfezione su cui gli occhi
e l’audace mente umana maligna
Venivano posati
Apparivano edentità senza nessuna linea di repulsione,
La nuova croce portava un nuovo significato:
“Il potere della morte”.
Estirpare i funghi velonosi
Unico obbiettivo….
Il diluvio universale si rappresentò
pioggia di armi e sangue scorrevano dal cielo
Lacrime sparse su corpi
Ridotti all’effimero
Sopravvivere sottoattaccatti
A questo diluvio
Era solo una dolce utopia…
Il tempo nei sopravvissuti toglieva la ragione
Scoppiava ogni singola nervatura fino alla pazzia
raggiunta in un oltretomba senza tregua…
Ma ciò che è passato
Rivive ancora nel seme
Del nazista che ancor ci
Beffa, ci divora per le nostre debolezze e differenze
Il seme è intatto sale
Come il gas che tanti ha
Avvelenato, è importante
Non respirare l’odore del marcio
Del putrido del fautore di chi ha inventato lo sterminio,
Ricorda come maledizione
La storia di povere anime disperse e assapora il gusto
impercettibile dei fiocchi di neve che sciolti ora
su questo nuovo campo portano adesso l#039;inaspettata primavera. – 30/05/2018

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