Stefano Cattin

POESIA:Costruiamo questo riparo
che speriamo ci protegga
dalla pioggia viscida di ipocriti sentimenti
dalla solitudine cieca che cerca la vista di cose felici
dalle bocche d’oro che sentenziano distratte ma sono solo impaurite
dai giudici parziali dall’alto dei loro scanni
E dalle creature della notte che ancora crediamo crudeli.
Costruiamo questo riparo
che crediamo possa salvarci
lo faremo, sì
con le carezze delle rose di maggio
con gli abbracci rubati in notti troppo fredde
con le ossa della terra
con le piume degli uccelli
e con il fogliame dopo la pioggia.
Presto costruiremo un riparo che nessuno potrà distruggere,
un luogo che sarà soltanto nostro
un luogo che né il fuoco né la tempesta potranno rovesciare
per noi due soli
lo costruiremo insieme. – 30/05/2018

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De Martino Pierluigi

POESIA:Mi rivolsi al me interiore in cerca di un’eterna risposta mai pervenuta.
Chiesi, in un giorno qualunque del primo periodo, quale fosse il mio provato dilemma.
Chiesi, in quelle torve ma dolci ventiquattr’ore, quale fosse la radice di quella notabile inezia che adagio adagio mi tiranneggiava.
Chiesi, in quella gemella giornata, quale fosse l’espediente risolutore di quell’angariante e angustiante quesito.
Rispose, un io sgolante e stizzito che mai prima di allora si era buscato la scena, un arcano ego imprevedibile.

La domanda che posi, a lui parsa insulsa, verteva sulla mia piccola spontaneità e sulla mia inettitudine nel dissimulare.
Spiegai lui di tendere costantemente ad espellere sentenze e continuai riportando alcune esempi tratti dalla mia isolata quotidianità.
Ovattando la sua tonalità mi disse delicatamente di comprendermi e promise solennemente di replicare.
Passò un decennio e un altro era lì pronto a finire nelle insipide reminiscenze del remoto, quando bussò ex novo al valico del mio cuore rispondendo…
Già, Il mio ego lo fece, in quel 25°, agli esordi del vergine civile, ad un anno dal termine ultimo della mia seconda decade di vita, turbando perpetuamente il mio turgido e oramai tumefatto muscolo cardiaco. – 30/05/2018

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Parisi Angelo

POESIA:”La Stanza”
Un torbido velo ci separa nella STANZA e nel mondo,
quelle lenzuola rosse
ormai scolorite,
non sudano più.
Non c’è più quell’odore di brina al mattino
dopo le notti passate in amore,
oggi l’aria appare stagnata dopo le notti che non hanno colore.
E tu,
che rosicchi la pelle delle tue mani da pianista ormai rovinate
Da me.
– 30/05/2018

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Ait zayoud Hicham

POESIA:L’integrazione

Ho percorso chilometri
In cerca di una vita migliore
Ho lasciato il mio cuore nella madre terra
E oggi, vivo con ricordi degli odori
Trovandomi solo in un mondo di sguardi indifferenti

Ho percorso chilometri
In cerca di un orizzonte
Mentre l’orizzonte si allontanava sempre di più. – 30/05/2018

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Rosa Podda

POESIA:Vele rosa te,
piume leggere
navigano nello stagno
della memoria
e lo spirito s’invola
come un’aquila.
Vorrei vivere così
senza pena,
in un grande volo senza fine.
Vorrei essere un’animato
pugno di polvere,
disperso in un’aria serena.
Vorrei sgranare un rosario di rime
per onorare il tuo ritorno.
– 30/05/2018

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Scutteri Sara

POESIA:Papà

Io credo nel sole,
Credo nel vento,
Credo negli animali,
Credo nel canto degli uccelli,
Credo nell#039;immane forza di una minuscola formica,
Nel sorriso di un bimbo innocente,
Nella pace nel mondo,
Credo nella libertà,
Nella vita che ci dona tante gioie e dolori e nella morte che la compensa…,
Credo negli angeli,
Nella luce e nelle tenebre,
Nel giorno e nella notte,
Nella paura e nel coraggio,
Nella voglia di vivere o di morire,
Nella grandezza di un uomo,
Nella gioia e nel dolore,
Credo che si riesca a toccare il cielo salendo su una montana o scendendo nelle profondità di un oceano…,
Credo che si può trovare la felicità,
Se la si cerca bene,
La si raggiunge,
La si conquista,
La si ottenga…
Io credo in te e spero che tornerai. – 30/05/2018

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Ricchetti Roberto

POESIA:Tu sei una coccinella gialla
Che sembra un’ ape o una vespa
ma in realtà sei solo
una coccinella
Però mi fai paura uguale
Perché mi fan paura
Le api le vespe – 30/05/2018

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