Lachi Carmelina



POESIA:Padre.
Padre, padre vi prego non dormite stasera.
Voi non sapete cosa succede la notte, quando io mi addormento. Quando penso che voi vi addormentiate…..io vago nel nulla e mi chiedo i perché, i come dei nostri silenzi; delle parole dette e non ascoltate, della paura di dimostrarci affetto. Eppure nei miei sogni, nei miei ricordi, vedo due nemici, amici che amano il mare, la brezza del vento nei capelli; il sole cocente sulle spalle.
Sempre vicini ma lontani. Se socchiudo gli occhi di nuovo ho l#039;immagine di un uomo cupo senza l#039;accenno di un sorriso, altero e solitario. Ad un tratto la mia testa riavvolge come un film, la pellicola dell#039;album delle nostre memorie , e rivedo me ragazzino vicino a voi, seduti su quello scoglio vicino al mare; a guardare i gabbiani volare in alto lontano. Ogni battito di ali, era un cenno di vita nelle vostre mani, e quante storie stavo ad ascoltare su questo uccello che portava voi a navigare sulla fantasia. In quel preciso momento era l#039;unica cosa che ci legava veramente.
Sfogliando ancora questo album , ricordo un giorno di pioggia; tutti vi cercavano, ma solo io sapevo dove eravate. Li dove tanti racconti erano iniziati . In piedi, di spalle chino verso la riva, raccogliavate una piuma bianca, la penna in seguito che segnava i vostri anni. Sembrava che respiravate nell#039;aria la vostra solitudine.
Ed è li che mi sono allontanato crescendo arrabbiato per non essere mai stato all#039;altezza dei vostri pensieri.
Che banalità.
Vi prego di ascoltarmi e di non addormentarvi stasera, anche se siete ormai stanco di tante battaglie e vi chiedo un segno di pace, di portare con voi quella foglia di alloro che tenete sul comodino come tutte le vostre cianfrusaglie, raccolte dal mare. Che raccontano di un uomo semplice e misterioso, eremita di un tempo tutto suo.
Tendete la vostra mano verso di me, vi aspetto li sul vostro scoglio, che ci unisce e separa.
A lungo vi ho aspettato, e non me ne sono reso conto, è l#039;alba. Come ho potuto pensare che avreste finalmente deposto le vostre armi, nessuno sforzo, vi siete lasciato andare e avete chiuso gli occhi lasciandomi cosi.
Mi resta solo questa piuma , che io ho rubato un giorno nei vostri cassetti e voi pensavate aver perso.
Penso proprio che sia il momento di lasciarla volar via….ma nello stesso attimo un gabbiano grande , bello e forte me la strappa dalle mani. Volteggia intorno a me per qualche secondo, e la sua voce straordinaria mente somiglia alla vostra e muto mi fa capire che eravate voi quell#039;anima, che stavolta vi siete addormentato per l#039;ultima volta, e che se anche in.ritardo, non potevate andar via senza salutarmi. Dietro di me la foglio d#039;alloro. – 18/06/2018

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