Andrea Ferroni



POESIA: Prigioniero

Miserabile creatura,
trascini una pesante e lunga catena,
remoto tormento,
una ferrea corda
la cui durezza ha lasciato
neri e profondi solchi sul tuo corpo.
Un tempo quel sangue
ormai freddo e rappreso,
dall’odore metallico,
ha percorso chilometri lungo il tuo corpo,
tracciando infiniti percorsi;
un tempo caldo e fluente colava
lungo le tue bianche ed innocenti membra,
come purpuree cascate
che si gettano nel vuoto.
In quel tempo, ignara del tuo destino,
cercasti conforto tra le braccia del dolore,
che dolcemente ti cingeva intorno al suo grembo, accarezzava i tuoi capelli,
pizzicava le tue rosee guance,
e lentamente
il suo malanno si insinuava nel tuo corpo,
riempiendo i tuoi occhi di un nero profondo,
e le sue lunghe braccia
un tempo care e leggiadre,
diventarono fredde e pesanti,
mutarono in lunghe catene,
intrappolando il tuo cuore in una gabbia.
Miserabile creatura,
schiava del destino,
diventasti prigioniera
di un amore malato.  – 12/01/2017

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