MARIA ARRIGO



POESIA: ACROBATA DEI SOGNI

Volo su trapezi di sogno
e da lassù
nulla mi è impossibile

Immergo la mano
nelle dune sabbiose
e aro il deserto
e giardini profumati
sorgono nella notte

L’alba mi trova
a contemplare le cupole
dorate della reggia del sultano
Danzo spensierata baiadera
in sale ricche di mosaici colorati
L’omaggio del Gran Visir
ricevo… e poi addio!

I miei sandali d’argento
leggeri si muovono
balzano sul filo fatato
intrecciano arabescati disegni
magiche evoluzioni
corrono verso nuove
esotiche avventure
2

In una continua dissociazione
onirica lassù mi dondolo
per giocare a non essere più io.
Le movenze sinuose
del mio corpo esplodono
in fuochi scintillanti
e le stelle tatuano
la mia pelle saracena

Ho indossato mille
vesti d’oro e d’argento
e trasfigurato ogni movimento
in una cascata rutilante
di desideri appagati

L’inevitabile ritorno al reale
dopo la parentesi di libertÃ
richiede un tributo:
dimenticare i sogni.

– 16/01/2017

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