veronica otto



POESIA: Immateriale. Anestetizzata…flutuanti i sensi,d’eterna letargia,mi sento deperire,nel flusso acerbo,dei sogni impolverati. Lo scricchiolio dell’ossa,nei passi del dannato,l’influire delle carezze,rasettate fino ad estinguirsi. Le parole vomitate con ribrezzo,rientrano taglienti in bocca. La luna m!acolssi,nella boscaia assopita,barcati i confini,nel baratro dell’ essenze,sepolto il mio nome,nel rantolio di foglie seche. C’e` stato un tempo,d!occhi.accesi,del ristoro della sua voce,di calma tempesta,bevuta la primavera,dalle labbra roventi,il suo odore nei capelli,imiei occhi,il suo riposo. Ma corrompe l’oblio,persino l’amore nuovo,e con lingua rancida,violenta la pelle,morenti le promesse,nella carcassa spoglia,ranicchiate a piangere ,sull’anima vuota. Sdraia sull’erba grigia,nell’ebrezza del conforto,disperdo l’ultimo sospiro ,d’un cuore assente. – 18/01/2017

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1 Comment

  1. Un fiore che cresce oh che emozione,
    un’angolo antico io mi ricordo,
    vedrò la traccia di quel dipinto,
    animo buono il tuo colore di fondo……….

    Quel fiore antico io lo compro,
    formato da mani dolci davvero,
    lo scruta, lo guardo il tuo dipinto,
    resta intatto immortalato………………bc

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