Antonio Pellegrino



POESIA: CREDEVO CHE CI FOSSE

Credevo che ci fosse un mondo intorno a me,
credevo che ci fossero le stelle nel firmamento,
il sole a dar calore e la luna a illuminar le ombre,
le albe ad aprire il giorno e i tramonti a preparar la notte,
i mari ondosi, i laghi placidi e i fiumi impetuosi,
credevo che ci fossero floride valli e pianure,
colline verdeggianti e montagne innevate,
credevo che ci fossero prati punteggiati di papaveri,
savane assolate, deserti solitari, giungle intricate,
credevo che ci fossero muse e ninfe danzanti.

Credevo…, credevo che ci fossero…,
credevo che ci fosse tutto questo:

Credevo che il mondo fosse una tavolozza dai mille colori,
credevo che il cielo fosse un’astronave verso l’eternità,
credevo che l’arcobaleno fosse il faro delle speranze,
credevo nelle stelle comete, sibilanti viaggiatrici dell’universo,
credevo nei voli alati, trampolini dei sogni più alti,
credevo nella Befana sovrana di camini affumicati,
credevo in Babbo Natale e nel suo calesse volante.

Credevo che tutto questo credere potesse essere tutto il credibile,
ma, intorno a me, ora, vedo solo il mondo dei SI e dei NO:

Un mondo ossessivo,
un mondo lacerato e diviso,
un mondo ferito e smarrito,
un mondo che usa le “urne” come kalashnikov
un mondo che ingoia gommoni tra gli abissi,
un mondo che inalbera muri,
un mondo del prima io e poi tu,
un mondo incolore,
un mondo dalle parole sventrate,
private del loro cuore incompreso,
parole lacrimanti sogni perduti,
un mare limaccioso,
un cielo ingrigito,
fiumi in rivolta,
boschi squarciati dalle fiamme,
montagne frananti,
la Terra, traballante nemica dell’uomo, in subbuglio.
E, poi, per non morire, cambio prospettiva,
volgo lo sguardo verso me e mi vedo:
Mi vedo, assorto, nella bottega del mio cuore,
mi vedo trasparente,
mi vedo smaterializzato di me stesso,
mi vedo, finalmente, fabbro della mia vita,
mi vedo nel sito della mia anima,
mi vedo come mia unica realtà possibile
al cospetto della realtà virtuale che, oltre di me,
gioca a nascondino con se stessa,
mimetizzata in mille anonimi volti.
E, poi, mi dico:
«Non temere, se qualcosa del mondo di fuori ti delude,
nulla ti manca se possiedi te stesso».
– 27/01/2017

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