POESIA: La mia anima è un giardino segreto
sotto fiori di glicine
che hanno la gravità del mio corpo
d’un animo lucente che pende verso il suolo,
è la solitudine,
questa grande cancellata in ferro,
che mi separa dal resto del mondo.
E tra le siepi lungo questi contorni
mi inchino e mi chino per spiare giusto fuori,
e veder chi non riesce ad entrare.
Sentieri di lunghi passati si intrecciano verso una strada comune
e di giorno in giorno getto un passo come fosse cemento,
per creare un nuovo scalino verso il cielo.
E’ un olmo grande la mia tristezza,
mentre copre d’ombra quest’erba ritta, che mai viene piegata
tra i papaveri rossi della mia passione,
che rimane celata e sola nei suoi neri frutti,
piccole lacrime di polline tra i petali rossi del suo antico fervore.
E’ d’una margherita bianca che si colorano i miei capelli,
mentre ne arriccio una ciocca,
e dai miei occhi nasce rugiada,
che limpida si posa nelle foglie verdi del mio cuore.
Neanche l’autunno riesce a farle volare via,
mentre affrontano le stagioni, che come le persone vanno,
e vengono,
cambiandomi d’improvviso, e che d’improvviso mi riportano sola,
nell’eterna estate del mio segreto giardino.
E’ il mare, quello che da lontano si inchina sotto queste grandi vette,
calme e taglienti,
d’una possente leggiadra maestria che le mantiene alte.
Il suo inchinarsi nel blu mantello svolazzante,
mi porta l’odore di moli a me lontani,
e nella solitudine di questo posto a me caro
mi chiedo, nel silenzio della mia bocca,
ma con la voce fervente della mia mente scossa,
se fuori, là fuori, giardini come i miei esistono ancora,
così invalicabili, così facili da intravedere,
ma così impossibili da attraversare.
Pochi visitatori qua giù,
ho aperto chiedendo di levare le scarpe,
poiché le suole troppo sporche di luoghi a me distanti.
Ho chiesto di camminare scalzi tra i cespugli delle rose,
ma pochi hanno goduto dei fiori,
e tanti altri hanno temuto le spine.
Ed ora, che son sola ancora,
sotto questo pino d’immemore saggezza,
che tutto ha visto sotto la sua corteccia ruvida,
siedo.
Scorgendo parti selvatiche che ancora non ho avuto coraggio di spogliare,
mentre io, già nuda qui,
attendo che qualcuno mi vesta d’un amore umile.
E’ l’umiltà, l’eroismo delle anime. – 31/01/2017
Raffaella Romano
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