Andrea Natali

POESIA: “Notte di fine estate”

Aiutami a capirlo,
aiutami a sentirlo,
quel fuoco fatuo
del fato che si mostra a noi,
invisibile ai nostri sensi.

Aiutami a sentirla,
aiutami a vederla,
quella donna fantasma
che attanaglia la mia mente insana
di un pazzo d’amore che lei,
nei ricordi, si mostra
nei pensieri e nei sogni.

Cambia
lo sguardo verso l’orizzonte,
da alba a tramonto,
da notte a giorno. E tu,
lontana, ti mostri
alla vista di una stella cadente,
nel desiderio di una notte di fine estate. – 16/01/2017

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Giulia Guarnaccia

POESIA: Ci sono momenti…
Che io ci sono..tu ci sei..
E vorrei dirti tanto…
Vorrei fare tanto..
Vorrei tenerti sul mio cuore silenzioso e affranto…
Vorrei raccontarti di me..
Dei miei silenzi….
Dei miei t.v.b… mai detti..per timidezza…
Sospesi tra i silenzi di un sommesso pianto….

Ci sono momenti..che non aspettano..che rinnegano ciò che io sono..ciò che tu sei per me… ciò che io sento….

E quanto non detto…
Quanto rimpianto per il tempo oramai passato…
Per quella bimba che io ero…
E tu..madre..
Tu..padre….
E tutto il nostro insieme “VISSUTO…”

E adesso….
Che la vita ci sta per mettere su binari differenti senza ritorno….
Io sono qui..
Vicino a te padre…
Vicino a te madre….
E non so far altro che PIANGERE….
PERCHÉ VI AMO..E VI HO TANTO AMATO……..
– 16/01/2017

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MARIA ARRIGO

POESIA: ACROBATA DEI SOGNI

Volo su trapezi di sogno
e da lassù
nulla mi è impossibile

Immergo la mano
nelle dune sabbiose
e aro il deserto
e giardini profumati
sorgono nella notte

L’alba mi trova
a contemplare le cupole
dorate della reggia del sultano
Danzo spensierata baiadera
in sale ricche di mosaici colorati
L’omaggio del Gran Visir
ricevo… e poi addio!

I miei sandali d’argento
leggeri si muovono
balzano sul filo fatato
intrecciano arabescati disegni
magiche evoluzioni
corrono verso nuove
esotiche avventure
2

In una continua dissociazione
onirica lassù mi dondolo
per giocare a non essere più io.
Le movenze sinuose
del mio corpo esplodono
in fuochi scintillanti
e le stelle tatuano
la mia pelle saracena

Ho indossato mille
vesti d’oro e d’argento
e trasfigurato ogni movimento
in una cascata rutilante
di desideri appagati

L’inevitabile ritorno al reale
dopo la parentesi di libert
richiede un tributo:
dimenticare i sogni.

– 16/01/2017

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Francesco Meo

POESIA: L’anima di metallo

Strilla urla si ferma, sbuffa.
Il traghettatore di metallo è arrivato.
Spalanca le sue innumerevoli bocche,
pronto ad inghiottirmi in un vortice di ricordi
e dolori che difficilmente andrà via.

Tre i gradini che mi portano su.
Tre, come gli anni assieme a lei,
Tre, come le ore che separavano i nostri sguardi
in una notte.

Un brivido mi congela, non c’è nessuno,
vagoni lunghi e vuoti,
che tanto somigliano alle mie giornate.

È la resa dei conti.

Siamo io e il mostro.
I miei occhi sono già lì,
ancor prima che me ne accorga
affondano in una pozza d’acqua.

È qui, tra queste lamine di ferro,
che ho lasciato la mia anima.
È qui, che il tempo sembra non passare mai.

È qui, soltanto qui,
che nel inutile vagar l’anima si dispera,
ricordando giorni di un tempo, che era ciò che era.

Ancora una volta vinci tu, Mostro,
portandomi in un mondo estinto… il nostro.
– 16/01/2017

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Rosa Borriello Borriello

POESIA: Ombre:
Fuori e dentro è ombra.
E’ ombra la mia immagine
E’ ombra la mia anima.
Sono ombra i baci svaniti nell’ultimo saluto che aveva già il sapore di un addio.
Un addio che era presente lì, era in ombra ma c’era. Era dietro quel piccolo pilastro che separava l’entrata dall’uscita, era lì dietro le notti insonni ed i buongiorno…
Erano ombre di sagome svanite dietro i tramonti. – 16/01/2017

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Carla Ponti

POESIA: In questi giorni freddi d’inverno,non disperare se ti capita di farlo,fallo…disperati,piangi e fai scendere le tue lacrime in mezzo alla neve.
Da qualche parte troverai una mano che ti sosterrà, ti offrirà del cibo per sfamarti e lana per riscaldare le tue zampette stanche.
Credi sempre e non mollare mai.
Un giorno, non lontanissimo, l’inverno finirà di nuovo, è sempre stato così. Sui rami la neve si scioglierà e torneranno le foglie.
Le tue ali saranno fresche di rugiada e sarai FELICE di volare LIBERO incontro al Sole. – 16/01/2017

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Renato Murri

POESIA: FREDDO FORTE

Che poi in queste notti
Non è che puoi piu’ di tanto dormire
Solo.
Giuliacci ha detto che c’è freddo,
freddo forte,
ma Giuliacci non c’è più in tv
ma il freddo si, quello c’è
e si sente.
E allora mi diverto ad appannare
i vetri di queste finestre da scartavetrare
e ridipingere,
magari di celeste.
Si di celeste,
perché con la casa bianca
ci sta bene,
fa molto Grecia
e in Grecia c’è il mare
in Grecia c’è il sole
e in Grecia fa caldo.
Ma non come qui,
qui c’è freddo forte.

Dicevo dei vetri appannati.
Comincio a scriverci sopra
e ne vien fuori un promemoria di cose che mi ricordi.

La mela al posto del volto in un quadro di Magritte,
L’evidenziatore comprato con i buoni propositi
prima del più importante degli esami,
quello che ti fa sentire soddisfatta e propositiva
prima della solita carrellata di tutti i santi
per la poca voglia di studiare.
Il cambio improvviso della trama di un film di Ozpetek,
La critica più bella per il più brutto dei libri di Fabio Volo,
La frase più contorta di un film di Sorrentino
o di un mio discorso da finto dislessico,
fa uguale
ma non sono Sorrentino,
sia chiaro.
Il gruzzoletto di lenticchie che devi mangiare per forza il 31.
La frase d’effetto di una canzone destinata a far parte di una playlist.
I tre fiori colorati nella bottiglia dell’Amaro del capo.
Rigorosamente finti.
Eternamente belli.
L’attrito del pigiama pulito contro la coperta che sa di ammorbidente.
L’accordo di chitarra che non sai cos’è, ma suona bene.
La risposta “a te” alla domanda “a cosa pensi?”
Il “ben ritrovato” dell’autoparlante all’ingresso del minimarket del Bangla.
Il ciuffo di capelli che esce dal cappellino di lana
in questi giorni in cui c’è freddo,
freddo forte.

L’orgasmo.
Si, l’orgasmo.
Ma non quello legato al punto di arrivo di un comune rapporto sessuale.
Forse mi ricordi anche quello.
Ma non ora.
Ora parlo più che altro dell’orgasmo delle prime tre note dell’assolo di Parsifal.
Parsifal part.2 .
Ovvio.
Si, quelle al minuto 3:44.
Proprio quelle tre note li.

Le parole improvvisamente si trasformano in goccioline
che cominciano a venire giù
trasformando il tutto in un casotto.
E’ ora di andare a letto.
E quindi io mi stringo
al tuo calore
dei miei sogni
con te. – 16/01/2017

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Greta Cassanelli

POESIA: Colazione.

Mastico sensazioni
dal tuo corpo sul mio corpo impresse
soffio briciole di tempo
mai abbastanza
respiro
il tuo profumo assente
e aspetto
il prossimo pasto
di te
per me
affamata. – 16/01/2017

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Mirella Mazza

POESIA: A te
Come petalo di un fiore te ne sei andata con il vento
Come goccia di rugiada rigato i nostri volti
Come spina di rosa trafitto i nostri cuori
Ora sei luce, calore, amore…
Un raggio di sole si è spento e una nuova stella brilla in cielo. – 16/01/2017

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