Fabrizio Zaza

POESIA: L’alba

L’alba è un frammento di luce
di un giorno che avanza
una flebile voce
che infonde speranza,
è la quiete profonda
prima di un tuono
è una donna che sonda
il cuore di un uomo,
è una vita che inizia
e non sa dove arriva
una buona notizia
per un’anima viva,
è il cielo pulito,
puro e fugace
un istante infinito
che dona la pace.
E mentre pian piano
il mondo si accende
scorgo lontano
una stella che splende,
che mi proietta su un’altra realtÃ
scevra di vizi e ingenuità. – 30/01/2017

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Margherita Bartolino

POESIA: Sordi, hanno continuato ad accettare con fredda rassegnazione, mortale apatia, infinita stanchezza.
Caviglie sottili lunghe dita affusolate mani incapaci di bloccare palpebre pesanti accecate dal silenzio- silenzio di seni decadenti marci- silenzio di uomini finiti e probabilmente mai esistiti veramente- uomini ammassati incanalati in dedali eccessivamente stretti inevitabilmente scomodi e inadatti alla grandezza di questa vita che dicono sia infidamente egoista. Glacialmente calcolatrice.
Tuttavia fu lei, in preda ad impeti di generosità lucente, a sperare invano in quegli sguardi spenti. Invitandoli, incitandoli con assordanti inni a liberarsi delle loro catene che con troppa convinzione ognuno di essi aveva per se stesso forgiato, rimanendo nell’ombra, nella trasparente e fitta ombra che tutto annienta, rendendo ininfluente anche il più piccolo degli spiragli vitali.
Li chiama, li cerca, li sfida nella sua visibile consapevolezza che solo l’esperienza ha saputo regalarle, di essere lei sola, magnifica stella lucente, a poter riservare quel beffardo ultimo sorriso, umiliante anche per il più nobile degli uomini.
Ma stavolta no. Non oggi dea straziante. Ridi se vuoi. Sappi che avrai una eco al tuo fianco.
Rimani in silenzio se preferisci, mi vedrai simulare stupefatto della tua pesante assenza.
Conoscerò il modo migliore per elogiare la tua nascita, ninfa solitaria, ed io questa notte voglio solo darti più fiducia di quanto tu ne abbia mai concessa a te stessa.
Lascio questi corpi inutilmente nudi, deformi, ingombranti, scegliendo la strada che mi indicasti gelosamente sentendoti obbligata a farlo. – 30/01/2017

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Elisa Colombari

POESIA: “Forse potevamo essere speciali, forse potevamo essere unici, un “te” e un “io” comuni mortali ma insieme quasi divinità, nella nostra imperfezione, nella nostra diversità suonavamo canzoni magiche e invece non siamo riusciti a continuare a scrivere la nostra melodia, perché incapaci di togliere i rumori di sottofondo che disturbavano le coscienze,incapaci di pulire le malignità che appesantivano le note,
incapaci di capire che l’amore che cresce deve mutare e non farsi trasportare dagli eventi, deve alzare il volume per far sentire a tutti la sua musica, così da indurre le malelingue al silenzio…perché nessuno può capire cosa unisce due persone…forse potevamo ora è tardi, rimane solo il ricordo di una musica che non suona più″ – 30/01/2017

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mihai vasilica ursu

POESIA: Sogni.Sono un sogno-o pure un sognatore.Sono quello che voglio-o quello che non voglio.Sono quel sogno che vive nella mente di un sognatore.Sono il sogno che il sognatore non riesci a fermarmi per sempre.Sono il sogno che fa vivere il sognatore.Sono il sogno di una vita piena di fantasia.Sono il sogno di un bambino che voglia stare con me.Sono il tuo sogno – mantengo vivo il tuo bisogno di sognare.Sono un sogno presente-ne passato,ne futuro.Sono il sogno di una vita,che voglia svegliarmi,per lasciare dormire il sognatore.Sono vivo-dipendo da te e tu dipendi da me. – 30/01/2017

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giuseppe covella

POESIA: Amico,ho pensato a lungo a te.mentre scrivevo,io sono con te,e insieme con te vivono le mie cose,le mie giornate.Adesso sono contento di guardare le mie stelle… – 30/01/2017

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Antonio De Rosa

POESIA: Sono una lunga storia
un libro aperto
sono tra le strade strette e scure
su una spiaggia interminabile
sono il tradito e il traditore
sono una frase
l’incompreso
la rabbia e la dolcezza
la carezza di un amore che non ho
la gioia
la musica e l’estasi
sono come dicevo una lunga storia – 30/01/2017

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Yuri Beretta

POESIA: La bambina sorride attraversando la strada
per mano alla mamma
eppure noi te l’ avevamo detto
l’ ingorgo intanto satura la strada
la bambina si è fermata proprio in mezzo
e nessuno più capisce dove vada
te lo diciamo sempre di non fermarti
mai mentre attraversi.

La bambina ora si gira verso l’ auto più vicina
e il sole si staglia sui capelli
biondi di luce quasi bianchi, lunghi,
nessuno suona il clacson, la madre
la chiama ma è anche lei incantata
ti voglio bene creatura fatata
ora ti volti verso il marciapiede
e signorina educata e compita,
porti a termine l’ attraversamento
e scompari dietro altri fanali
e lamiere e pali e semafori.

Lentamente le auto riprendono
la loro marcia placida e cupa
questa volta però senza lamento
e senza vento
ostile
o frenesia.

– 30/01/2017

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Loredana Merlin

POESIA: Anima piccina

Mi lascio
al tempo d’inverno,
al fosco cielo,
alle piccole rondini coraggiose
che mi volteggiano nel cuore.
Un ideato abbandono
per creare spazio.
Un vuoto libero
con bordi cuciti di ricordi,
dove i visibili rammendi d’amore
son dolorosi
solo al tocco dei pensieri.
Ma mi arrendo
all’impossibilitÃ
all’eternitÃ
alla notte bianca.
Senza lasciarmi strappare
alcun brandello
dalla violenza della bufera
dentro quest’anima,
rinata milioni di volte,
eppure piccina
di lacrime e sorrisi.

– 30/01/2017

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Azzurra Mecacci

POESIA: L’età del mai più

Tra un sospiro e l’altro sento il peso
perpetuo
di quello che non se ne andrà più.
L’acume è più forte ma la curiosità pian piano scema.
Chi mi riconoscerà dopo questo lento e sfuggente mutare,
se non i miei occhi stanchi davanti al mio opaco riflesso?
Che ne è del caldo colore?
Il suo tono più non mi allieta, bensì mi tedia, pare blando e sciapo, mai lo era stato!
Mi sopisco nell’attesa di un colore differente, di quel guizzo brioso che tanto mi ha accompagnato.
Il mio sguardo è fisso a ciò che non vi è più e ammicca a quello che ne sarà.
Mai.
Più.
Sempre. – 30/01/2017

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