MONIA VITALI



POESIA:
Il punto di non ritorno, si dice spesso, ma che luogo è , che sindrome psicologica comporta e che situazione parallela lo determina nessuno lo ha ancora specificato è un luogo piuttosto arcano e astratto evanescente ed indefinito.
Se volessi divertirmi a buttare giù una statistica sono convinta che si arriverebbe a due essenziali conclusioni opposte l’una all’altra delimitate entrambe da un apice che potrebbe essere il punto di partenza, anzi lo stesso punto di partenza per entrambe dal quale si sviluppa l’una o l’altra casistica …..
Semplicisticamente il punto di non ritorno potrebbe essere identificato con il raggiungimento della massima serenità spirituale, il momento di massima soddisfazione, la gioia assoluta, il paradiso o all’opposto il momento di assoluto nichilismo personale, depressione acuta, insoddisfazione, l’inferno in ogni caso però si parte da una situazione statica “normale”, dalla quale gli eventi fanno sì che si giunga ad una o all’altra delle ipotesi.
In conclusione posso dire di essere arrivata al mio punto di non ritorno, il punto in cui quando chiudo gli occhi la notte spesso mi auguro di non riaprirli l’indomani, il punto in cui tutto intorno è buio e io sono una bimba piccola che è terrorizzata dall’oscurità.
Sono paralizzata in questo vascello pirata disperso nell’oceano atlantico in una notte di tempesta, anche i pirati hanno abbandonato la nave con l’ostaggio a bordo, l’ostaggio non era così importante anzi era inutile uno sbaglio della natura …. uno sbaglio che non si riesce a rimediare …
E’ banale, è stupido ma è così che mi sento, un errore, un mostruoso errore che genera solo problemi e sofferenze intorno a se; chiunque entra in contatto con la vedova nera non incontra altro che sventure, problemi è come se fossi maledetta e qualunque cosa tocchi contrae in forme diverse questa oscura maledizione!!!
L’astruso quesito è: non posso o non voglio trovare l’antidoto a questa forma di infezione???!!! Forse è più facile risultare infetta che perfetta!!! Però quello che di sicuro so è che non voglio che la mia autodistruzione generi la distruzione di altri, purtroppo però l’effetto è concatenato e vorrei che il tutt’intorno mi vedesse del tutto psicotica, folle in modo tale da non realizzare il reale … se non fossi cosciente!!!
Si può essere più folli della follia stessa??? Solo i pazzi riescono a raggiungere l’apice della pienezza spirituale e materiale senza pensare, soffrire né far soffrire per loro tutto è semplice, bello, limpido e maledettamente perfetto … … solo i pazzi sanno amare e farsi amare, essere felici e rendere felici, raggiungere la massima pienezza della semplicità e semplificare il contorno a chi sta loro intorno … … sono solo PAZZI e tutto è spiegato !!!

Monia Vitali xoxoo

– 14/02/2017

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