Nicola Mione



POESIA: Che bella che sei
notte accesa di luna
Il fruscio delle fontane
Mi sorprende
e mi prende
Nel passato infinito
Con quel bianco splendente
In un selfie straniero
E irriverente
Mi ritrovo a pensare
A sentirne la gioia
Tra fontana di Trevi e
Piazza Navona
Tra ragazze che ridono
Amanti che sfuggono
Tra cani che abbaiano
e carte che volano
Tante le voci
Accenti diversi
come
una storia
senza inizio
né fine
come l’inizio del mio nome
e la la fine
la fine del suo
che tiene insieme
la neve
e riscalda
la notte
Non lasciare le stelle
A cullare i tuoi sogni
a prenderti i brividi
a tatuarti la pelle
corri nel cielo
troverai la sua mano
un’altalena e il suo
respiro ancora
a darti vita
come fosse sole
come il tuo sole
come fossero rose
pensare che la perfezione
non esiste può aiutare
che ci può essere
anche un piccolo puntino
a rovinare
la superficie dorata
e restare
comunque perfetta
pensare che un
giorno può piovere
senza per questo
bagnarsi per forza
non puoi controllare tutto,
lascia andare le cose,
lasciale andare,
lasciale cadere
cadere
cadere
E poi inizia a correre
correre
Si intravede primavera
mano nella mano
fino a quando non è sera
poi abbracciami
e regalami il segreto
che porta il tuo sorriso
che regala il tuo bel viso – 20/02/2017

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