POESIA:
Di gramigna e di salvia
profumano le tue
note, amico che vai,
ma i ricordi sono
giallo notte, fumanti
stelle che ci scaldano
scoppiettando nel buio.
Sciacqui la bocca amara
e le nostre lingue si
impastano nei sempre
ed albeggiano i dove.
Comunque ancora qui
siamo: a chiedere poco
ma forse con più fuoco
a dare. TranquillitÃ
deificate – e pur
mai volute – di fiori
dipingono la strada:
ma, sotto a noi, i duri
piedi ci sgretolano
più organigrammi con
e senza i nostri sogni.
Ben aguzzi e ruggini
qui, stasera e nell’alcool,
è facile scalare
grandezze ed abissi. – 21/02/2017
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