viviana scataretico



POESIA: Quel giorno

Un giorno si rapì e si nascose,
celò la luce dietro ad un portone e chiuse le persiane,
serrò le labbra alle parole e respirò piano per non farsi sentire.
Gli occhi,
nel buio di quell’ombra,
persero colore.
Quel giorno aveva deciso di sparire,
voleva esser dimenticato,
non vissuto ne ricordato.
Si vergognava d’esser nato,
non poteva morire,
non gli era dato,
ma scomparire lo voleva fare,
nascondersi,
silenziare.
Stette così,
immobile,
accoccolato,
rannicchiato in un cantuccio,
guardava le ore,
attraverso una fessura,
passare e cercarlo,
le sentiva chiamare,
piccole ed inutili senza la sua presenza,
sperse e spaventate che,
tutte insieme,
senza una guida,
non sapevano cosa fare,
dove andare,
a cosa potessero servire.
Ma si accorse,
quel piccolo,
sciocco,
giorno di non poterlo fare,
perchè anche nascosto lui esisteva e,
nel suo essere così vigliacco feriva.
Meglio un giorno che si senta inutile e sia depresso, meglio 24 ore in fila con gli occhi lucidi di pianto, meglio lo strazio del tempo doloroso che sembra non passi mai,
meglio la fatica di vivere quei minuti lasciando fluiscano,
meglio affrontare l’ostacolo di un tempo racchiuso fra le lancette di un orologio,
al quale abbiamo dato inizio e fine solo perchè è più facile vivere se non si pensa all’infinito,
meglio lasciarci travolgere che ignorare, g
iorno per giorno,
ogni giorno.
(Vì) – 23/02/2017

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