marialetizia nigro



POESIA: Tramonto 3

Il mio sguardo vaga
oltre il tramonto.
Assente.
Assorto.

Ti sento vicina,
il tuo braccio mi sfiora.
Non voglio percepire, però,
la tua presenza.

Si dimentica il passato,
dicono.
Ora no,
è troppo presto.

Ti vorrò qui con me,
in un altro momento però,
non adesso.

Adesso voglio vivere
il tramonto.
Voglio perdermi in lui,
perdendo anche me stesso.

Domani tornerò,
un altro uomo.
Il perdono nelle mani,
il futuro nel cuore.

Domani, però.

Volti
Facce.
Volti intorno a me.
Stanchi, grigi,
insoddisfatti.
Sconosciuti,
schiacciati dal peso
di una quotidianit�
insignificante.

Si muovono al ritmo di un perché,
non noto.
In apparenza.

Un bimbo ride,
stringe la mano della madre.
Finalmente un raggio di sole
rischiara il grigiore.
Finalmente un perché.

Tramonto 3
Il mio sguardo vaga
oltre il tramonto.
Assente.
Assorto.
Ti sento vicina,
il tuo braccio mi sfiora.
Non voglio percepire, però,
la tua presenza.
Si dimentica il passato,
dicono.
Ora no,
è troppo presto.
Ti vorrò qui con me,
in un altro momento però,
non adesso.
Adesso voglio vivere
il tramonto.
Voglio perdermi in lui,
perdendo anche me stesso.
Domani tornerò,
un altro uomo.
Il perdono nelle mani,
il futuro nel cuore.
Domani, però.

Volti
Facce.
Volti intorno a me.
Stanchi, grigi,
insoddisfatti.
Sconosciuti,
schiacciati dal peso
di una quotidianit�
insignificante.

Si muovono al ritmo di un perché,
non noto.
In apparenza.

Un bimbo ride,
stringe la mano della madre.
Finalmente un raggio di sole
rischiara il grigiore.
Finalmente un perché.

– 24/02/2017

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