Antonio Oleari

POESIA: Ti avevo chiesto
di tagliarti le mani
e di lasciarmele,
almeno quelle
come il cuscino
di tutte le cose che hai toccato,
l’impronta degli atti buoni
che hai compiuto.

Sarebbero invecchiate con me le tue mani,
io stesso le avrei incise di rughe
ogni volta che ne avessi scoperta
una in più sulle mie;
le avrei messe in un vaso
come fiori strappati
tenute vive
dalla mia pioggia d’occhi
che sono fontane spente
non hanno più chi guardare.

Delle tue mani
cercavo le dita
per contare di una vita
quanti sono gli attimi sani,
ma non ti bastavano
due cuori lontani.
Con un colpo di mano
ti sei rubata anche le mani. – 28/02/2017

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Stefana Asnicar

POESIA: Sarà solo amore

La tenerezza
di un gatto
che ti sfiora
mi porta
il rimpianto
di essere
come un ragno
avvolta dalla
tua dolcezza
che nascondi
così bene
Si cresce e con noi
il bisogno d’amore
come
sete mai soddisfatta
E il mondo
ti affascina
e ti spaventa
per il degrado che comunque subisce

ogni stagione
nell’eterna giovinezza
alle cose che invecchiano
cose nuove si aggiungono
e tu
che devi
accettare
la tua metamorfosi
vai al difficile
incontro
con gli altri
Butti via
la chiave
deo rapporti
la riprendi
Amore ce n’è tanto
puoi cercarlo
raccoglierlo
c’è il tuo
puoi chiederlo
mendicarlo
dare
il tuo
ritrovare intera
la gioia di cui è fatto
di ieri
del futuro
dell’aldilÃ
Questa vita
che
sfugge
finirÃ
coll tutto
prima del tutto
resterà di te
la sola ricchezza d’amore
non sprecato
e incontrerai amore
sarà solo amore

– 28/02/2017

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Enrico Lodovisi

POESIA: Dove sei figura idilliaca?
Angelo del silenzio

Ti cerco e non ci sei

Ho chiesto alla luna che moriva,
Non ti ha visto mai
Ho chiesto al sole nascente,
A Marte, a Saturno, niente…

Sei dietro Venere?
O su una cometa che passa
Mentre ingialliscono i cipressi?

Ti amo, torna da me

Come quando ero solo
Polvere di stelle
E giocavamo ad aver forma.

Non voglio
La galassia che mi hai regalato,
La tratto male,
È tutta cencia.

No! Ti prego non piangere!
Sento il tuo infinito grido
Che rimbomba nelle orecchie
(Rimbomba nelle orecchie)

Ascolta,
Cesserò di parlare,
Starò zitto e quieto.

Giocherò con la trottola. – 28/02/2017

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Mariano Di Sarno

POESIA: Ho scritto le pagine del mio esistere in un luogo buio di una cella d’isolamento.Ho detto cose che mai avrei potuto dire ascoltando il silenzio che rimbombava dentro di me.Ho fatto pensieri cattivi attorniati da carezze dei cari che immaginavo avere vicino.Ho visto la luce della vita ,quando avevo perso ogni speranza di rivederla e poi…..Ho assaporato la Liberta’….Già la Liberta’ una cosa talmente bella e meravigliosa che mi ha aiutato ad esprimere cio’ che non avevo,ma era li sempre con me……P.S. Oggi vivo Libero col pensiero,ma conosco gli uomini che mi hanno arrecato il male mai ridato a loro,perchè non esiste risposta piu’ bella che la trascuranza di questi uomini.
– 28/02/2017

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agostino minelli

POESIA: Vite spezzate.
Oggi mentre tagliavo
L’erba in una villa,
vedendo quei verdi
fili d’erba cadere ad uno ad uno,
colpiti dalla mia lama,
pensavo a quante vite spezzate;
da mani violente e malate.
Pensavo alla dolcissima Sara,
alla quale lo zio le ha preferito
un pozzo come bara.
La sua vita spezzata,
da un’invidia cugina,
solo perché lei era più carina.
Pensavo alla piccola Yara,
promettente ginnasta,
anche la sua vita spezzata
facendole perdere la sua unica gara.
Cadendo come un velo
Sotto le mani del muratore
dagli occhi color del cielo.
Pensavo alla ragazza speronata
di notte dal suo ex compagno,
poi messa al rogo tra le fiamme.
Lei correva per la strada
chiedendo aiuto , ma nessuno
si è fermato lasciandola in quel ghetto,
per la paura di cadere
nella truffa dello specchietto.
Pensavo alla vita spezzata
Della bella Melania,
lasciata in quel bosco,
colpita ripetutamente al cuore,
dal suo marito caporale.
Infine pensavo a quelle anime
piccolissime ed innocenti,
violentate da quell’uomo malato,
poi gettate giù dall’ottavo piano,
per paura di essere accusato.
A tutte queste vite spezzate
oggi pensavo, ma a differenza dei fili
d’erba che poi ricrescono più belli,
queste vite non vedranno più
la luce del sole , diventando
soltanto dei lontani ricordi!
Minagos.

– 28/02/2017

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Rocco Ricciardelli

POESIA: Silenzio

Nell’immensità del mio cammino,
Tra suoni e frastuoni,
Cerco un sentiero che l’umanità nasconde
Alla vista del mio io.
Foglie di polemiche e chiacchiere
Si irrompono dinanzi al mio proseguire.
Improvvisamente mi fermai
E mentre mi giravo intorno man mano
Mi spogliai e senza nulla osservai…
Vidi tutto intorno a me ciò che
Vogliono farmi vedere;
Erano foglie secche colorate di verde puro;
Era ciò che indossavo del mondo.
Chiusi gli occhi e gli riaprì alla luce
E nel silenzio nella mia nuditÃ
Ripresi a ripercorrere il sentiero
Respirando finalmente l’aria
Della Vita lasciando dietro di me
Ciò che rendeva reale il mio Io.

Rocco Ricciardelli (Vieste)
– 28/02/2017

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Elvira Tonelli

POESIA: TI INSEGNERO’

Ti insegnerò a volerti bene, ad amarti,
a non aver paura dei tuoi limiti,
a tirare fuori gli artigli,
per affrontare il mondo.

Ti insegnerò a vivere la fatica con dignità,
a rispettare ogni uguaglianza e ogni diversità,
a cogliere le differenze come un valore aggiunto,
per abbracciare il mondo.

Ti insegnerò a rialzarti dopo ogni caduta,
ad asciugarti le lacrime dopo i momenti di sconforto,
a sorridere in seguito a forti delusioni,
per rallegrare il mondo.

Ti insegnerò a sorprenderti di fronte alla natura,
a respirare i colori dei fiori in primavera,
a salutare le foglie variopinte degli alberi in autunno,
per riscoprire il mondo.

Ti insegnerò ad aiutare i bisognosi,
a donare agli altri il tuo cuore generoso,
a non temere il pensiero di chi vorrà giudicarti,
per liberare il mondo.
– 28/02/2017

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Rossella Cutraro

POESIA: Dove sei?

Se mi vedi passare son io
Sono ancora quaggiú, tra gli umani. Da lassú sembro piccola, é vero?
Sono grande, peró, voglio andare.
Nel tuo mondo com’é?; ci vedete?
Conoscete i dolori, gli affanni?
Qui ci schiacciano come formiche.
Li’ guardate? Vi divertite?
Mi hai lasciata un po’ in fretta, fratello, il dolore non mi é mai passato.
Ho vissuto finora il mio tempo a pensare: dove sei finito? – 28/02/2017

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cinzia corgiat

POESIA: LA BREZZA
Una brezza leggera inonda la sera,
Si libra nell’aria una strana atmosfera,
Uno spruzzo dal mare in burrasca,

Accarezza la cera,
Scompiglia la chioma,
Inebria la mente,

La sabbia si sparge,
In dorati frammenti,
Un pensiero s’insinua,

Viscerale, dolce, soave,
Tra le pieghe della mente,
lentamente evapora.

CINZIA
– 28/02/2017

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