POESIA: IL VOLO DEL GABBIANO

Se non avessi il peso di queste catene
potrei volare piu in alto, dove il cielo confina con l’universo.
Se non sentissi il peso di queste catene, potrei rotolarmi tra le nuvole
Respirare aria di liberta’,provare la gioia dell’eden.
Il mio volo e’ teso, proteso allo spasimo.
Se si spezzassero queste catene esploderei in mille colori
E il cielo azzurro colorirei con un arcobaleno.
– 15/02/2017

POESIA: Sbrocco
Ho appena finito
di vomitare
rimasugli di risentimento;
rammendo pezzi del mio abito-vita;
apro la finestra
respiro aria nuova
lascio fluire il buio
fuori
e
riprendo ad esistere – 15/02/2017

POESIA: Acrostico:
IL SOLE ALTO
Il tuo richiamo, si leva alto nel cielo ,
Libero di andare alla ricerca del destinatario,
Solitario e girovago nell’infinito universo.
Offri, come riferimento , il disco giallo dello ………………………………..splendente sole,
Lasciato libero ai confini dell’orizzonte terrestre,
Estremo fornitore di luce,calore e tempo sereno.
Asciuga dal torpore e dall’umidità della notte,
Le ali dei volatili che, si svegliano, nei freddi nidi.
Toccano la superficie del suolo i suoi caldi raggi,
Offrendo ai verdi cespugli ed alle piante il risveglio …………………………………………………..dei fiori.

– 15/02/2017

POESIA: Vide cor meum Sonetto in un convegno

Aristocratico e bianco e inesausto
A legger poesie dolci parole
Con qualche accento dall’esito infausto
Vide cor meum e altre belle fole

Musicali cadenze accattivanti
Con cultura e dolcezze letterarie
Solacium per animule tremanti
Tutte in ascolto facce attente e varie

Gonfi cuscini e quieto conversare
Case borghesi e buon brodo serale
Ricorda la favella nell’andare

Siberia e Gulag mi tentano il pensare
Boria del bello ed estetica non vale
Inesteticamente a lavorare!

– 15/02/2017

POESIA: UN ATTIMO
Un attimo
sospeso tra la vita e la morte
tra il sogno, che non è reale
e l’incubo che invece è più vero che mai…
tra il silenzio della notte
meravigliosa, con la sua placida luna piena
e il frastuono della terra che trema
e sussulta e reclama tutta l’attenzione
l’attenzione che può salvarti
da una terribile morte
o la fatalità,che ti fa uscire indenne dall’inferno—

ma dal dolore,
profondo ,straziante,
che toglie il respiro
non ci si salva:
per ognuno che sopravvive
perdite inconsolabili schiacciano il cuore e l’anima
domande senza risposta si affollano
nella mente sconvolta:
perché non io,qual è il senso di tutto questo?

E io che assisto da luogo privilegiato,
che piango e soffro per solidarietà,
cercando di immaginare cosa si possa provare

posso solo affiancare il mio all’altrui dolore
nell’eterna lotta per la sopravvivenza
che non ha limiti,né confini
sperando che da tanta disperazione
rinasca presto un po’ di pace
– 15/02/2017

POESIA: Ho paura ma ti Amo

Ho paura dei tuoi occhi ma ti Amo
Ho paura del tuo viso ma ti Amo
Ho paura della tua bellezza ma ti Amo
Ho paura del tuo dire e fare ma ti Amo

Ma non ho paura del tuo Amore , poichè temere l’ Amore è temere te.

– 15/02/2017

POESIA: ADESSO

Adesso e` qui
eppure e` niente,
Ci scappa
non si ferma mai .

Adesso ci sta
e poi non ce` niente,
Svanisce
nel nulla
Adesso, e` passato… – 15/02/2017

POESIA: Guarda in basso chi ha già perso,
sulle nuvole alcuni immaginano
che le traiettorie cambino verso.
Le torri di difesa si innalzano
castelli di lacrime diventate ghiaccio
intorno granelli di polvere danzano.
Chiavi che schioccano tra le mani,
un suono vago scandisce il tempo
ci sono prigioni anche per chi crede
ma è così impossibile seguire il vento? – 15/02/2017

POESIA: Ogni mattina, al fiorir dell’ Alba, insieme ai miei pensier, giungono Anche da Dentro Me, dal più profondo dell’ Anima mia, i miei più bei Ricordi, dei Momenti più belli Trascorsi con Te, sull’ Onda della Vera Follia, al calar del Sol del Tramonto, e perché noi Eravamo Al Centro del Nostro Mondo!!!. Adesso oltre a quei Bei Ricordi, c’è la Speranza e la Certezza che questo Nostro Amor sarà tutto una Bellezza..!!.. – 15/02/2017

POESIA: LUNA
Passò quel tempo di prima giovinezza.
Sentivo la voce dei ricordi, calda, avvolgente.
Nel tempo che più non torna,
sfuocati, sbiaditi, passavano i volti.
Luci e ombre giocavano.
Apparivano senza udirne il passo
persone che salutavano l’alba.
Ecco la mia casa al mare.
Qui era la pineta, qui era l’onda che spumava.
Tre barchette sulla riva,
un cane che guardava lontano.
L’opalescenza della luna.
La fredda luce tagliente di una notte.
Ascoltavo l’acqua, e il vento come parole,
come promesse di una notte divina.
Ascoltavo un nostalgico richiamo d’un amore greve,
memorie che nella mente facevano ressa come sogni.
Ascoltavo le prime ombre salire dal mare,
i primi raggi di luna,
né voce umana o divina attorno.
Là c’era una città, grande.
Uno stretto breve vicolo che della luna aveva il nome.
Sorgeva il dubbio di esistere.
Chi ero? Cosa ero? Dubitavo ancora.
Una voce: ascoltami un’altra volta sola.
Dopo calò la notte, e in quell’ora d’ombre, e di luna,
tornavo dalle tenebre per ritrovarmi al di là del mare.
– 15/02/2017