POESIA: L’amore . L’amore , è come una pianta bisogno avere cura se la trascuri si appassisce. Magari si trascura non volendo . È ti abbandona . Vuoi riprendere l’amore ma fai mille sforzi e non ti vuole più . Ti viene da piangere ai tanti ricordi Sofri . L’amore è come un colore indelebile ❤ – 30/03/2017
Mese: marzo 2017
Gabriele PECE
POESIA: Sconforto
In primavera
in un prato fiorito
anonimo figlio del mondo
giacevi li
nell’auto di papà
Eri raccolto
in posizione fetale
quasi ad invocare
il grembo
di tua madre
La “pera” ancora in vena
tra rivoli di sangue grumito
nel braccio scopriva
Il macabro rito
“la droga”
Nelle labbra
esangui
un ghigno atroce
scolpiva l’ultimo
sussulto di vita
Nel volto deturpato
l’adolescenza svanita
parlava di te
dei tuoi anni verdi
dei tuoi silenzi
del dramma del mondo
per il trionfo
dell’indifferenza umana!
– 30/03/2017
Fernando Casula
POESIA: Quando
i troppi anni mi verranno a noia
e saranno spente tutte le passioni,
ogni certezza si farà illusione
e mente e cuore si faranno pietra.
Ma, se mi perderò nel tempo senza tempo,
io porterò con me il tuo ricordo.
Tu mi terrai per mano, come sempre
e mi sarai compagna nel cammino
verso il temuto nulla.
Il tuo sorriso dolce vincerà la mia paura
di tornar bambino.
– 30/03/2017
Pietro Mitrione
POESIA: RIMPIANTO….
Ti guardavo, la tua dolce bellezza disegnava sogni di fantasia,
essenze di vita nella mia mente
di giovane ragazzo !
Oh ! Quelle parole furono
voci e suoni taglienti vaganti
sulle idiozie della gente, il loro fracasso…e il mio stupido cuore !
Guardarsi, senza un bacio e senza una carezza e poi un giorno capire
che il destino volle disegnare
per noi un’altra cosa, un’altra vita……
Oh ! Inutile ed atroce rimpianto di un uomo ! – 30/03/2017
Antonio Casoria
POESIA: VENTO DI SCIROCCO
Si estendono allo sguardo strade sterrate
Tracciate con geometrica precisione,
vestigia sparse di vita nomade appaiono
in forma di baracche come un’allucinazione
o in brandelli di stracci smossi al vento
di un torrido scirocco d’Africa,
che con sé porta nugoli di sabbia,
sudore e il sangue di un ricordo cruento.
Vestigia di una schiavitù arcaica
Rivivono fra le dune e rabbia
Di uomini persi nel groviglio della miseria.
Il soffio rovente di questa brezza
Selvaggia spazza via tutto il Tavoliere
Come su un altopiano d’Africa italiana,
brucia di nero i volti di chi al mestiere
della fatica è costretto a piegarsi
schiavo fra i ceppi di una zappa.
Neri i volti del lavoro e della paura,
nere le mani che affondano nella terra
di questa pianura brulla e rinsecchita
che giorno dopo giorno nella guerra
eterna dell’uomo contro la natura
e dell’uomo padrone contro l’uomo servo
consuma le schiene frustate dal sole.
In questa oasi strappata al deserto
Il sole è un macigno che uccide,
e la notte l’afa si sposa col tanfo
bestiale di una stalla per uomini.
Vento di scirocco, vento di solitudine
Complice di quel viaggio disperato
Porti in questa terra braccia in catene;
trascini in queste contrade infami
con l’inganno e subdoli ricatti
i nuovi schiavi pronti a morire per noi,
infrangi col tuo turbinio estivo
il sospiro e il pianto.
Olezzo riarso, attizzi il fuoco
Che brucia, occulta, che cancella
La vergogna del delitto di aguzzini;
fra il mulinare isterico di cenere
inghiotti in un fumo acre il nulla
che l’uomo è senza la dignità;
strozzi nelle gole arse il grido
inascoltato di una ribellione vana.
Vento che spiri fra queste zolle
Di terra smosse da un sudore atavico
Tu ci riporti nelle viscere del passato,
Tu ci sospiri gli stenti, la fatica eterna
Del rito della vita che si consacra
Nel sangue famelico della terra.
Tu ci rinnovi il ricordo di anni appassiti
Di contadini schiavi, di una stagione
Morta ma viva ancora nel presente,
ci racconti una storia antica che colma
ingrata nello staio dei secoli
un’umanità oppressa in lotta
per il pane e per la vita.
Vento che occludi l’aria di afa
Ci ricordi come le stagioni non mutano
E servi di ieri sono gli schiavi di oggi,
senza volto, muti, senza patria.
La legge della terra ieri,
la legge del profitto oggi.
Così nel cuore dell’estate
Scorgi da lontano in un orizzonte
Ininterrotto quei campi di una terra
Che assorbe nel suo grembo
Tutte le sfumature del rosso.
Rosso purpureo del sangue
Pellegrino di una speranza infranta
Fra queste dune d’oasi desolata;
Rosso rabbioso del vessillo
Brandito e issato al cielo
Dalla miseria dei braccianti
Un tempo in rivolta e morti
A frotte per la giustizia;
Rosso, vermiglio, per la vergogna
Dell’indifferenza di una generazione
Ipocrita, che imbelle si volta altrove
Per non guardare e affoga
Nei riti ottusi del quotidiano,
nel nichilismo miope del debole
la volontà di spezzare le catene.
– 30/03/2017
graziella bianchi
POESIA: ………QUESTO AMORE………
Fisso il mare…estraniandomi dal mondo…
Tutto..intorno..mi parla di te
Queste nubi sparse…che s’inseguono nel cielo…disegnano ovunque il tuo volto
Le onde che si rincorrono. .mi portano il suono della tua voce. ..l’eco delle tue risate…e questo vento…che lieve mi accarezza il volto…mi consegna. .mai pago..il sapore di te.. il tuo profumo
Mi perdo nell’estasi di te…chiudo gli occhi e sei con me..in ogni fibra del mio essere
Ti sento addosso…ti sento dentro…dove nessuno immagina…dove nessuno osa… sa’….vede
Ti sento respirare….vivere
Il tuo respiro mi alita dentro incendiandomi l’anima…..accendendo i miei sensi
Sei in me……
Guardo l’orizzonte davanti a me..dove cielo e mare si fondono…confondono. .in un’abbraccio eterno che si tinge di blu
E vedo….come d’incanto i tuoi occhi…perdersi nei miei
Io e te…condannati a farci di sguardi da una vita e per la vita
Io e te…quell’attimo di eterno che sfida il tempo…l’umana ragione
Io e te..quell’amore che rende schiavi….che ci ha castigati a rincorrerci….cercarci….annusando l’aria in cerca uno del profumo dell’altro
Io e te…questo amore che scalpita….palpita….grida…che non vuole più e non può più nascondersi…che è talmente grande che…nemmeno questa immensa distesa blu del mare può contenere
Questo amore tanto forte che da’ vita….e che non vuol più tacere….ma che vuole solo amare……
GRAZIELLA <3 – 30/03/2017
Libera Mastropaolo
POESIA:
Sentirti ancora…
Candore d’iris
sulla stessa strada
che porta solo
dallo stesso amore;
il suo profumo intenso
come il tuo
le nari invade e infiamma forte il cuore.
Respiro pieno
per sentirti ancora… – 30/03/2017
Ginetto Mattana
POESIA: Poesia di un uomo
Cosa significa il parlare silenzioso
di una penna impugnata
da poeta di strana razza,
tra tumulto di pazzia,
che parla con grafia
tinta di amore e di pianto?
In che modo
possono farsi udibili
canti di gioia e grida di dolore,
se non dettati
da quei palpiti di cuore altrui
che spaziano malinconici
a braccetto di un uomo?
Cosa sono le poesie per un poeta
senza i propri ricordi ed i sogni,
senza amori o sete d’anima?
Sono solo voci del deserto
che si perdono nelle dune
tra fantasmi di versi e rime,
e niente più.
– 30/03/2017
Jean Bassmaji
POESIA: Correre 2010
Ti stringerei tra le mie braccia
come se tu fossi un embrione nel mio grembo
per trasmetterti lo stesso calore mio
ti stringerei
ancora più forte con dolcezza
per farti sentire il dolore della mia passione
ti prenderei
per mano nella mia corsa
per cadere alla fine esausti per terra
a raccogliere il nostro ultimo respiro
e le ultime forze dei nostri sensi
vorrei dormire
con il tuo pensiero
e sognare la tua immagine
e svegliarmi
per ricominciare ancora
a correre
alla ricerca della nostra
felicità .
– 30/03/2017
Gianluca Loreti
POESIA: MARIAGRAZIA
Spiavi tutto il mondo dal balcone,
la tua ossessione per le persone,
seguivi la loro vita fino all’angolo
della tua gelosia
dopo subentrava la paura di sapere,
conoscere,
cosi voltavi le spalle a tutti
e rientravi dentro.
La gente per paura di perderti
si fermava in mezzo alla strada,
solo qualche folle
ogni tanto
varcava quei confini
che sapevano metterti in crisi.
– 30/03/2017