veronica otto



POESIA: IMMATERIALE

ANESTATIZZATA…
FLUTUANTI I SENSI
D’ETERNA LETARGIA
MI SENTO DEPERIRE
NEL FLUSSO ACERBO
DEI SOGNI MORTI

LO SCRICCHIOLIO DELL’OSSA
NEI PASSI DEL DANNATO
L’INFLUIRE DELLE CAREZZE
RESETTATE FINO AD ESTINGUIRSI
VOMITATE LE PAROLE CON REBREZZO
RIENTRANO TAGLIENTI IN BOCCA

LA LUNA M’ACCOLSI
NELLA BOSCAIA ASOPITA
BARCATI I CONFINI
NEL BARATRO DELL’ESSENZE
SEPELITO IL MIO NOME
TRA IL RANTOLIO DELLE FOGLIE

C’è STATO UN TEMPO
D’OCCHI ACCESI
DEL RISTORO NELLA SUA VOCE
DI CALMA TEMPESTA
BEVUTA LA PRIMAVERA
DALLE LABBRA ROVENTI
IL SUO ODORE NEI MIEI CAPELLI
LE MIE MANI SUL SUO RIPOSO

MA CORROMPE L’OBLIO
PERSINO L’AMORE VERO
E CON LINGUA RANCIDA
VIOLENTA LA PELLE
MORENTI LE PROMESSE
NELLA CARCASSA SPOGLIA
RANICCHIATE A PIANGERE
SULL’ANIMA VUOTA

SDRAIA SULL’ERBA GRIGIA
NELL’EBREZZA DEL CONFORTO
DISPERDO L’ULTIMO SOSPIRO
D’UN CUORE ASSENTE
– 18/04/2017

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