RITA CAVALLO

POESIA: Singhiozzi di pace

Ho camminato leggera su gocce di rugiada,
cristalli evanescenti in cui annegano arcobaleni.
Ho guardato frammenti di cielo
al di la delle nebbie celesti
Ho ascoltato singhiozzi di stelle
parlare ad anime spente
Ho lasciato annegare ombre di dolore
nel pozzo degli abissi senza sussurri
Ho desiderato carezze di luce
per sciogliere nodi di guerra
Ho sognato orizzonti vestiti di pace
avvolgere cuori trafitti
Ho respirato profumo di paradiso
tra fiori sbocciati nel grembo dell’amore.

– 19/04/2017

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Irene Stevani

POESIA: L’Albero della Vita.

Tra terra e cielo irradi la tua essenza.
Affondi le tue radici nel ventre della Madre Terra e protendi la tua chioma in un abbraccio cosmico.
Si susseguono le stagioni, tu pulsi di rinnovato Amore.
Il vento ti sussurra le sue note, la pioggia lava il tuo sudore, il sole riscalda la tua Anima.
Nella danza della vita perpetui la tua Luce.
Tutto si trasforma …..nell’eterno divenire. – 19/04/2017

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Ierullo Massimiliana

POESIA: Soffio di primavera.
Sospira e ondeggia, da lieve fiato, di vento, piegato,
il garrulo rivo ,e il verde prato,di fiori trapuntato.

Un tremulo ramo, stende sul gonfio, rivolo, fresco,
ombra frondosa ,di rosei grappoli ,di fiori di pesco.

Rifrangon,sull’ onda,riverberi,di fiori assisi ,e odorosi narcisi,
,da scoscesi dirupi, si estendon ,protesi, verso i Campi Elisi.

Si chinan miti ,sull’acque mote;si chinan flessuosi;
braman, di sé persI,chini, suggon, riversi, sui rivi tersi.

Lacinie, vicine all’acque,cuce ,giunchiglia ,arsa, da quella voce;
poi ,invece,esanime ,e truce,vizza,a pelo d’acqua ,al fiume giace.

Cinti di vesti,bei fiordalisi, di glauco cuciti,
rose pompose, dai labbri screziati.

Tenere gemme ,di roride viti , corolle fiorite,
di purpurei papaveri e bianche margherite.

Di sole, il rivo, inonda,tra note di gelsomino,
serpeggia adamantino,il garrulo ruscello,nel tiepido mattino.

Tra antichi ruderi, guizzano come guerrieri,
raggi dell’arco sol ,di luce arcieri.

Di fruscii e versi, nell’aere intesse,una partitura;
crea capolavori,con pennellate sonore, la natura.Massimiliana I. – 19/04/2017

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GIUSEPPE DI TANO

POESIA: IL SOGNO

Sognavo l’ Alba di una nuova civiltà , dove le Aquile volassero al di sopra delle nuvole ,
dove il nostro pensiero si tramutasse in qualcosa di vero.
Sognavo tutto questo,
ma chissà se il sogno un giorno diverrà realtà – 19/04/2017

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Gerson Maceri

POESIA: Titolo: “Gemiti anonimi”

Incantata e immobile, fissavi

le infinite increspature del mare.

Senza pensieri, senza battiti,

gli occhi lucidi tremavano.

Ferme impenetrabili solitudini;

fioche luci nella sera che scorre.

Senza risposte, senza palpiti:

il treno va, e noi qui a sfiorarci. – 19/04/2017

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Marco Biffani

POESIA: IL SACRO SUCCO DELL’UVA
di marco biffani
Frutto degli antenati e di pazienza
nasce da un sogno, da passione e impresa
di Venere e d’amore n’è l’essenza
richiede attenta cura e lunga attesa
Non è solo un prodotto artigianale
cibo, cultura, arte ed anche storia
si mischiano fra loro e trovi il sale
del vanto dell’Italia, una sua gloria.
Vive di sole, mare e fantasia,
creatività, emozione e buon mangiare,
è uno stile di vita. E’ empatia.
Duro il lavoro per poterlo fare.
Sogni, goduria ed arte in un bicchiere
dolcezza, amore e incontri. Ti è vicino.
Sa d’amicizia, brindisi, piacere
noi, terra terra, lo chiamiamo VINO.
luglio 2014 – 19/04/2017

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antonio meler

POESIA: Dedicato alla torre di Collalto

Vecchia torre
testimone fedele dei tempi passati,
cuore di pietre che porti con te antichi segreti:
Sospiri celati di amori rubati,
guerrieri griffati dai mantelli insanguinati,
potenti corrotti dalla malvagità sedotti,
onesti villani vessati e umiliati da principi violenti e spietati.
O vecchia torre…
non celare nell’oblio e nell’ades i tuoi segreti,
sussurrali al vento
che li riveli domani ai posteri umani.

Meler Antonio

– 19/04/2017

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Renato Lopresto

POESIA: Come Quando Fuori Piove

Cuori/
che si chiusero alle passioni incominciate/ e ne portano il segno/ (ormai son privi di ricordi)/ cuori anemici che non sanno amare/ lei/ la bella dal fiore in mano/ non ha espressione/ irrigidita nei drappi fregiati/ vagheggia il Nulla.

Quadri/
che sono gli spazi dove ci confinarono/ riserve dove la vita/ (è stato detto?)/ non è sogno/ eppure/ fuori a un passo/ l’arabesco attende/ lei/ la bella dal fiore in mano/ porta negli occhi/ la certezza della morte/ e nascosta sotto il cappuccio/ la sua arma migliore/ la scienza che insegna a pensare/ e a ragionar bene.

Fiori/
dell’inquietudine delle nostre mani/ che non conoscono né prati né fango/ fiori senza profumo/ da noi partoriti/ non orneranno mai le nostre tombe/ lei/ la bella dal giglio in mano/ regge la tresca dell’innocenza/ cui soccomberemo:/ sul collo degli stivali a tromba/ l’avventura finisce.

Picche/
di lame di pugnali in agguato/ dietro l’angolo/ a ogni passaggio/ le braccia sono quelle di sempre/ ai più sconosciute/ braccia nere e bianche/ che si travestono dietro nebbie d’incenso/ o lo splendore di luce da vetrina/ d’una città sepolta/ prostitute di cadaveri/ con cui si masturbano/ e che masturbano/ nel mutuo inganno d’un’erezione/ che non arriva mai/ lei/ la bella dal fiore in mano/ porta nella bocca il veleno.

Come Quando Fuori Piove. Semi della nostra vita.

(Titolo della poesia: “Come Quando Fuori Piove”, dalla raccolta “Tracce nel
tempo” di Renato Lopresto, Ibiskos Editrice Risolo 2010). – 19/04/2017

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giuseppe pandolfi

POESIA: Vorrei tanto esser un tuo capello

Vorrei tanto esser un tuo capello
Non un capello caduto con l’ultima spazzolata
Non un capello volato via con l’ultimo utilizzo del phon
Non un capello che ha navigato sul piatto doccia con l’ultimo risciacquo
Non un capello, che diventato bianco, vorresti nascondere e colorare
Non un capello, che diventato bianco, la gente intorno a te vorrebbe tirare
Vorrei essere quel capello ,
il quale si aggroviglia attorno alle tue dita per giocarci
il quale non hai mai colorato affinchè potesse mantenere la sua personalitÃ
il quale tu riempi di balsamo perché la sua cura per te è importante
il quale, una volta diventato bianco, ti regala fascino
il quale, una volta diventato bianco, ti è sempre stato fedele ed accanto

Giuseppe Pandolfi – 19/04/2017

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