Sergio Gentile

POESIA: MARCO….

Marco….
Ciao….
Grido per te….
Gridiamo tutti per te….
E per tutti quelli
che hanno fatto
una fine orribile
come la tua….
Si….
L’urlo di giustizia
s’innalza
senza paura alcuna
e senza timore
di nessuno….
Ma perché
è così difficile
applicare la legge….
Nemmeno dinanzi l’evidenza
vogliamo fare giustizia….?
L’uomo
che con le sue leggi
vuole fare disfare
e rifare
non è capace
di applicare l’evidenza
di questa brutalit�
come molte altre….
Si
è vero
che si ha il diritto
di difendersi ma
qui si difende
l’indifendibile….
Marco….Marco….Marco….
Colomba bianca
tu
un cielo azzurro
senza nuvole
che questi esseri
hanno fatto si
che il tuo cielo
si riempisse
di turbolenti bufere
inaudite e brutte
e brutalmente applicate
con spiccata volont�
di fare del male….
Diabolici voi esseri immondi
e diabolico è
il vostro fare male….
Il vostro Diabolico vivere
vi si ritorcerà contro
fino a farvi bruciare
mente anima cuore corpo
così da capire
che cosa avete fatto…..
Marco….Marco….Marco….
Grido e Gridiamo
tutti insieme per te
e per tutti coloro
che come te
hanno fatto una fine orribile….
Si….
Tutti noi caro Marco….
Colomba bianca
tu
un cielo azzurro senza nuvole….
Tutti noi vogliamo e Gridiamo….
Giustizia per Te….Marco….
TuttiNoiSiamoMarco…….

(Per Marco Vannini)

Sergio Gentile
19.04.2017. – 20/04/2017

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Stefano Perruccio

POESIA: Domani.

Scendo le scale
con il cuore in mano e la testa dispersa
in un altro altrove,
ti aspettavo!
Ti volevo
ed ancora ti cerco,
nel buio assoluto di un amore incompreso,
nella sollecitudine
ragguardevole
di un disperato innamorato,
il quale ti guarda
standoti in fronte
e chiudendo la porta degli Inferi.

Risaliro’ le scale,
con un sorriso:
eccolo! E’ già domani!
E’ già Paradiso!
– 20/04/2017

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Gabriele Beltrami

POESIA: Cronos e pathos

Negli occhi resta ormai
poco spazio da occupare:
i ricordi, umidi per il peso
ed il logorio del tempo,
non regalano altre storie.

Ma il cuore non ha limiti,
né strategie alienanti:
il suo battere incessante
accelera e scavalca le paure,
offrendo indizi di un domani.

Ritorna allora un fremito,
un silenzioso impeto
che muove allo stupore,
svelando ancora all’uomo
inattesi angoli di vita. – 20/04/2017

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Concetta Carmeni

POESIA: A te
Quattro scatole di latta
sono lì in bella vista
sulla tua scrivania.
La prima riempila d’amore
perché è l’essenza stessa della vita
è carezza che allevia il dolore
è nuvola soffice su cui volare.
La seconda riempila di rispetto
per te stesso
per chi vive al tuo fianco
per chi, semplicemente,
ti passa accanto.
La terza riempila di onest�
di pensiero e di azione,
in ogni attimo di vita
nel lavoro o in una relazione
sarà il tuo modo di essere uomo.
L’ultima… riempila di sogni,
i più belli che tu possa immaginare
e poi corri, inseguili fino a stanarli,
costringili a diventare realt�
a far parte di te e condividili:
un sogno, se sei solo,
resta un sogno a metà.

– 20/04/2017

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Mario Banella

POESIA: IL LAVORO LA SCRITTURA E L’AMORE
D’aver visto i suoi sogni appesi per le stelle
immaginava questo
il giorno che vide allontanarsi ogni cosa
dalla sua vita
anche quel minimo segno di esistenza
il senso del lavoro
il mestiere della scrittura
il dovere dell’amore
– 20/04/2017

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ettore tamagnini

POESIA: Il tuo ritorno

La vetrina della mente,
un sospiro, il vuoto, il niente.
Ormai lontani dalla gente
il tuo corpo adesso mente.
Obbiettivo divertente,
ma è già lontano il mio presente.
Calci in faccia ai sentimenti,
troppi rumori alle sorgenti,
poca passione alto il pedaggio,
per vivere un giorno:
troppo coraggio.
Nel mio mondo senza tempo
torna la tua linea d’ombra
troppo lontana per giocare,
rimane solo l’ apparenza.
Deluso, illuso,
bocciato il sogno,
svuotato aspetto
il tuo ritorno.
– 20/04/2017

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roberto fugazza

POESIA: ?…2000…?

Dall’alto del dirupo, scrutava il nero mare
dallo altrettanto nero, l’Orizzonte separare.
Ricordar? Salmastri odori dalle nari ormai lontani,
riveder “passato” il Bianco volo dei Gabbiani .
Spento il sole, dietro un cielo tetro e “bigio”
tra lo schioccar di becchi, in morente stridìo.
Più nessun guizzar sulle inerti onde morte,
che tristo” futur”, riserva all’uom la sorte.
Cuore e mente feriti, da tardivo “orgoglio”,
osserva incredulo, su “liquamoso scoglio”.
Piangi uomo? Ciò che vedi or nero e spoglio! L’azzurro mar di ieri:-Oggi?… :PETROLIO!

– 20/04/2017

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Lavinia Roncoroni

POESIA: Il Bosco

Ricordi
quando raccontavamo
storie al bosco,
e lui ci rispondeva?

Ci spingemmo un giorno troppo oltre
e il cielo cominciò a tuonare.

Noi stessi
non trovavamo parole,
immoboli e vicini
nel fieno bagnato.

Una volta soltanto
la pioggia si lascia scoprire,
poi tace,
come le libellule
e le rane nelle pozze,
come il terribile incanto
delle cose animate.

– 20/04/2017

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Elvia Dellacasa

POESIA: MOMENTI
Guardo il mare, lontano, all’orizzonte
e vedo imbarcazioni solcarlo sulle onde
in una danza lenta e molto dolce, quieta e sapiente.

La spiaggia sulla quale sto seduta
ha i sassi duri ed aguzzi della vita,
della mia vita intrisa di una storia che mi ritorna in mente,
così semplicemente.
La luce che attraversa il mio cervello
illumina i momenti più salienti:
i dolori, le gioie, i tradimenti,
l’amore, la passione ed il tormento
di chi non è contento.

Quanto tempo è passato.
Volato come quelle imbarcazioni,
che più non vedo,
celate alla mia vista
dal loro desiderio di conquista
del mare aperto, limpido ed immenso,
che hanno oltrepassato l’orizzonte,
lasciandomi da sola a ricordare
ciò che ho vissuto e che non può tornare.

Aspetto e penso;
che il cielo si rischiari
che sorga l’alba con i suoi colori
vivi, splendenti, chiari.

Ed io ancora piena di speranza
possa guardar di nuovo all’avvenire
sicura finalmente di gioire.

ELVIA DELLACASA

L
– 20/04/2017

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Giovanni Bracco

POESIA: Notturno

Sono le nove e già si è coricata
dietro al cantiere, come su un’amaca,
maliziosa la crescente luna.
Simile a donna nuda in un dipinto,
adesca ed inibisce,
mette nel conto ogni sfrontato sguardo
fermandolo in un silenzioso incanto.

Ma come cani
si azzuffano i gabbiani
per l’immondizia in cima alla rimessa.
– 20/04/2017

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