POESIA: ἔλεος
O èleos, quel amor divino che tinteggia di gloria ogni vespro,
rispondi al mio inno d’estasi.
Tu, che inebriato di cristallina pietà, che tutto cinge, hai sorretto
ogni vacillante orma mentre in rotta s’incamminava verso la Porta Santa.
Non ti scordar dei piccoli lumi di sogno che nel mio cuor eclisso,
di quel passato amor, che nel vento canta ancor la linfa materna.
Oggi, in quel ormai effimero legame di vita, non si ode piu’ gioia, ne canto.
Tutto è silenzio in quel nido natio.
La scaltra invidia ha tinto di tono corvino ogni solco di brillio,
intrecciando calunnia e disprezzo, ove un tempo danzava carità e candor.
Odi il mio verso invocar la tua carezza, cercar con sguardo puro,
un tuo cenno di virtù in questa terra già arsa dal gelo.
Tu per me sei vita, guida e ristoro, come la mano paterna che con premura
guida i passi del suo dolce pargolo verso il venturo.
In te spero e vivo, nel tuo chiaror invoco verità, bontà e perdono.
In questo nostro pelligrinar terreno, solo tu, Samaritano,
con la tua grazia, puoi versar quel vino e olio, addolcir cosi le nostre ferite,
ridonar dignità e pace a noi carpite senza tregua.
Per questo, ascolto il tuo silenzio nel eco della mia voce, cerco il tuo canto,
in questa mondo pieno di sibili, dove ogni voce cela menzogna
solo la tua limpida parola, ove il tuo Spirito leggiadro dansa, invoca giustizia.
Li saprò trovare la mia quiete, il regno divino, ove ogni incanto è puro
E la mia anima infine potrà cantar “Giubileo”.
– 17/04/2017
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