POESIA: Se il mio corpo langue
la mia mente vola.
Troppi ostacoli per il mio corpo
nessun recinto per la mia mente,
libera oltre i confini
del dolore e del dovere,
al di la del freddo vetro
dove tutto è così vicino
ma per me così lontano
…e la mia mente abbraccia
ciò che alle mie mani sfugge!
– 13/04/2017
Mese: aprile 2017
Gabriela Gurau
POESIA: Sogno di una notte d’estate
Mi tuffo nell’erba smeraldo
letto prezioso d’estate.
La luna come un corallo
sulle mie trecce disfatte.
Lucciole scintillanti,
gocce di brina come diamanti,
nella notte scura. Son piccoli brillanti.
Sogni d’argento tesse Morfeo
Col suo fusto secolare.
Mi guarda dall’alto e sorride, mi pare.
Io corro nel grano inseguita dal vento.
Che dolce tormento!
Mi disseto con l’acqua dal fiume della malinconia.
Che triste melodia!
Indosso poi il semplice abito della vita
candida, fresca, impreziosita
dai ricordi d’amore e di dolore;
da ostacoli alti come cime tempestose…
Mi guardano dall’alto due usignoli curiose.
Rimango rapita dalle note maestose…
Sogni d’argento tesseva Morfeo,
col suo fusto secolare.
Ahi! Che peccato! Ha rotto il filo!
Mi son dovuta svegliare
Gabriela Gurau
– 13/04/2017
Angelo leo Rossi
POESIA: Sale dalla terra e arriva fino in alto
L’odore forte della paura
La puzza acre del dolore
L acqua delle lacrime torbide, unte
Si annida nel mio cuore, lo scava, lo sfregia
Mi graffia le braccia e il collo,
E io seduto in riva alla follia
mi cullo piano
E aspetto
– 13/04/2017
Maxi Be
POESIA: Cerco una cosa mia che forse hai tu.
Un pezzo di me, che non trovo più,
ne con me,
ne da te. – 13/04/2017
Enrico Burini
POESIA: La bici di Viola
Sono stato marchiato una sera
Non c’era ragione ma scelsero me
Pedalavo veloce era poca la luce
La bici non era fumè
Era rosa di un rosa confetto
Un regalo prezioso gli ho detto
Ma nessuno mi stette a sentire
E tentar di fuggire accese il falò.
Non ho detto mai niente a mia madre
Creare problemi non era da me
Camminavo coi lividi addosso
Nel fosso tra i rovi al riparo dai tre
Era l’ultimo giorno di scuola
Come il giorno in cui Viola moriva
Non riuscivo nemmeno a parlare
Ma il branco mi prese a sassate e sfottò.
“Che bella bambina sei
Vieni dai tuoi pap
Ti mancan le trecce, due tette e un bel nome
Ma quel che ci serve ce l’ha…
Che bella bambina sei
Dov’è la tua met
Tu spaccagli i denti, due pugni negli occhi
Scommetti che non canterà?”
Sono stato additato, mal visto e lasciato
Per anni da solo con me
Se dormivo gridavo nel sonno
Mio nonno diceva “ragione non c’è…
È viziato non dategli retta
Due pedate nel culo e gli passa
Ha bisogno di fare la leva
Vedrete che torna più uomo di me”.
Ero nudo di fronte a un sergente
Si sente qualcuno che ride di me
“la regina è venuta di corsa
Ci vuole spiare e fare un bidè!
Questa notte le diamo una mano
La vestiamo di rosa e di nero
Se si muove noi lo sputtaniamo
Che qui le regine non son come i re”.
“Che bella bambina sei
Vieni dai tuoi pap
Ti mancan le trecce, due tette e un bel nome
Ma quel che ci serve ce l’ha…
Che bella bambina sei
Dov’è la tua met
Tu spaccagli i denti, due pugni negli occhi
Scommetti che non canterà?”
Non ho detto mai niente al sergente
Creare problemi non era da me
Sopportavo in silenzio e pensavo
Che Viola quel giorno era morta per me
Si era messa a tirare sassate
A quei tre lei le aveva suonate
E mi aveva gridato “Veloce
vai a chiedere aiuto
al primo che c’è”.
Sono stato marchiato una sera
E or la ragione sapete qual è
Pedalavo veloce era poca la luce
La bici non era fumè
Era rosa di un rosa confetto
Un regalo prezioso gli ho detto
Ma nessuno mi stette a sentire
E tentar di fuggire accese il falò. – 13/04/2017
davide misiano
POESIA: Non ho bisogno di te
ho bisogno della tua assenza
che mi ricordi l’amore che posso
Ho bisogno dei tuoi pensieri sbagliati
di questo calcolato silenzio
che ci rende fratelli
della sospensione che precede l’addio
di questo fiato intero
che lega le nostre bocche
quando non si hanno
di questo inverno che riscalda
come la fine di un pianto.
Davide Misiano – 13/04/2017
Adriana Cacciatori
POESIA: ULTIMO INCONTRO
Eri lì, dinanzi a me,
ti guardavo stupita con gli occhi di pianto,
ti giravi a fatica in quel letto d’ospedale.
Nella notte sentivo i tuoi affannosi sospiri
e dai vetri di quella finestra,
Che dava sui giardini,
udivo il fruscio del vento che pareva
sentirsi partecipe del mio dolore.
Ero esterefatta e stupita,
non credevo ai miei occhi,
mio padre,
buono,giovane e pieno di vita,
era lì, in quel letto estraneo,
straziato da un male incurabile.
E poi il sole si spense,
a un tratto
eravamo di nero vestiti.
Ti cercai con lo sguardo
ma il pianto m’impedì di vederti,
allungai una mano per cercarti
e gridai il tuo nome con forza,
più di una volta,
solo l’eco ha risposto al mio grido.
Poi il vuoto,
più vuoto del nulla. – 12/04/2017
adriana rizzi
POESIA: come una foglia
su un tappeto, di nuvole mi accoccolo, su di te,
una foglia, volteggiava , nel cielo azzurro, e si poso’ sui nostri cuori, abbracciandoci, viviamo il nostro amore,,,,,,,,, – 12/04/2017
Antonello Massaiu
POESIA: Per te scrivo un muto circo
dove la follia mi colora di riso,
e accenno una recita, un moto
come un eroe che cerca una riva.
Sapessi quante vele ho bruciato
con l’ardere del desiderio …
Ma ho un remo di ciliegio:
un calamo di resa
in questo infinita veglia di sogno.
– 12/04/2017
Gian Carlo Marchesini
POESIA: All’amore
La tua prorompente energia.
La tua inesauribile voglia di vita.
La tua splendida unicità.
La tua irrefrenabile risata.
La tua voglia d’amore,
qualunque cosa essa significhi e sia.
Il tuo proporti libero e senza riserva.
Il fondo dell’oceano e del cielo
riflesso nel tuo sguardo.
La fitta al cuore e lo strazio
nel saperti uno splendido ed effimero
soffio di passaggio.
Il volermi sulle tue labbra adagiare,
e in un tuo bacio sprofondare.
E poi per sempre volare. – 12/04/2017