POESIA: RICORDI
Tex, a stento trotterellava,
girando per l’aia dalla mattina alla sera
con una zampa ingessata,
che una brutta caduta
l’aveva provocata.
Era in via di guarigione,
e lo si vedeva dalle bizze
sempre più lievi.
Ti guardava intensamente,
e poi una forte ragliata
mi richiamava che la pausa è terminata.
Correvo in soffitta
a completare i miei compiti,
per far contento Tex,
già laureato in dura lex.
Sto scherzando, amico mio,
e ti stimo per la tua gentilezza:
spesso raccogli una lunga margherita
e la metti tra le tue dita.
Sei generoso, spontaneo, imprevedibile,
e geloso.
Mi guardi!
Aspetti una risposta con ansia,
e pretendi una dolce ricompensa.
Ah, sì! Ho capito.
Pretendi uno zuccherino di canna
per tenerti buono come un cappuccino alla panna.
Giuliano Paganin
– 11/04/2017
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