Vincenzo Emanuele

POESIA: ONDE ARTIFICIALI

Forte
come l’eco delle foglie che cadono
La mia volontà si adagia
sulla cresta di onde
Che conoscono la maestosità dell’atlantico.

Guardo lontano
Dove una barca consumata ondeggia
E un pescatore,
Con mani intrise di passato,
Solleva reti solide
Piene di pesci funzionali
a un destino già segnato

Un pensiero acre disturba il mio
Rimirare:
Forse
non ho mai vissuto,
Forse non vivrò mai,
La semplice
Ma assurdamente viva
vita di quell’ uomo
Che conosce i segreti del mare
Che ha avuto il privilegio di ascoltare
lo stornare degli uccelli migratori
Quando la sua barca attraversava
abissi in tempesta
E poi il piano luccicare
dell’acqua ferma
sotto il più caldo sole.

E io
Io
che fluttuo in una bolla artificiale
Mi distendo tra onde radio
Che scandiscono un mare medio
Sempre troppo tiepido. – 04/09/2017

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Mimma Lentini

POESIA: Vedi mio caro

Vedi mio caro,
la bellezza nutre gli occhi, ma non l’anima.
La bellezza colpisce ma destinata a svanire.
Se solo questo che ci unisce, il nostro non é amore ma desiderio.

Vedi mio caro,
trovarsi a parlare e condividere ogni nostro pensiero, ci si sente appagati dall’essere compresi.
Se solo questo che ci unisce, il nostro non é amore ma ammirazione.

Vedi mio caro,
se é solo uno dei due a voler stare insieme bisogna lasciarsi andare.
Nulla unisce un viaggio a senso unico.

Vedi mio caro,
se io e te incontrandosi sentiamo quelle fitte allo stomaco che ci fanno pensare all’amore a prima vista, ma rincontrandosi e parlandosi svaniscono e non sappiamo il perché….
Quello non é amore ma infatuazione.

Vedi mio caro,
l’amore lo riconosci subito perché ti incasina la mente.
É quel sentimento che percorre il sentiero del cuore ove la ragione ha il divieto di viaggiare.
La ragione potrà prevalere ma mai impedire al cuor d’amare.

– 04/09/2017

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Rossana Giannini

POESIA: Sono sola ,seduta sul divano , immersa nei miei pensieri, con lo sguardo fisso nei vuoto . Non.sono felice. Da poche ore, la mia adoratissima Gattina , mi ha.lasciato , non c’è più. La finestra è aperta e per qualche ragione , vengo distratta . Sul cavo della luce , due colombi , tubano .Volteggiano , si riposano , volano di nuovo , si riposano sul cavo si baciano e volano via . Di nuovo volteggiando nell’aria FELICI…..No ,.io non lo sono….Penso che ci sia il PARADISO ….un grandissimo ” PRATO VERDE ” dove i piccoli amici dell’uomo possano correre e giocare felici ……Ciao ……”CARINA “….sarai sempre nel mio CUORE…. – 04/09/2017

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Bruno Di Giuseppe Broccolini

POESIA: I
E tu a sguardo suto, sunto
del vissuto, nulla di nulla
d’un processo compiuto. Passi
lunghi-brevi sinottici sunti
fra sassi, ciottoli truenti *
Vere le nasse, fesse le masse
spalmate muffe putrefatte.
Voluti colori, saporosi sapori
per niente genuflessi, ma
soltanto dispersi, accoccolati
dolenti livori.
*fiume Tronto
( brano I inedito della silloge Excusatio Petita dopo la lettura di ‘Cuore cavo’ di
V. Di Grado ) – 04/09/2017

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Deborah Di matteo

POESIA: Solitudine compagna.
Riflesso di occhi plumbei, sorgente di luce, siccità dell’ombra.
Mi muovo tra le paure, sradico sembianze, allontano chi volevano io fossi.
Solo sola, come un fruscio rumoroso entro nella pienezza di quella me stessa sconosciuta.
Mestizia di anni fugaci, parole e cura, culla degli anni, antidoto alle rughe che solcano il mio viso stanco.
Condanna all’imperturbabilità.
Immagini di una sera piovosa di aprile.
Sono sola e me ne vanto.
Cammino beata e recingo sogni alla portata di un nuovo pezzo di cielo che ho conquistato.
Lotto con la mia prepotenza, faccio a pugni con l’odio e l’arroganza, lotto, o forse loro abbattono me.
Cado.
Temperanza di una vita.
Sospiro, mi sento.
Malinconia amica.
Un altro giorno è già qui.
Scrivo di me, nostalgia.
Scrivo di te…
Maledetta Sensibilità.
– 04/09/2017

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Rita Anna Picariello

POESIA: Il vicolo dell’amore.

Tre sedie impagliate: Una bambina, una donna, una vecchia.

La bambina mangia il gelato, con il vestito della festa, una lieve trina esce dalla gonna arricciata. Quasi accovacciata sulla sedia antica, con lo sguardo sottomesso, quasi impaurito, si accorge di vedere passare la vita. IL suono delle scarpe sull’asfalto bollente, quasi una nenia ai suoi sospiri di bambina. Un giorno, in campagna, tra i fiori e le farfalle disse alla sua amica Maria ” Vorrei che qualcuno mi volesse bene veramente”!

La donna, bellissima nel suo vestito azzurro, forte e piena di essenza, con lo sguardo lungo e profondo, non ha timori guardando la vita passare. Intanto ricama e cerca negli occhi degli uomini il suo vero amore!

La vecchia, seduta con timore, quasi a cadere dalla sedia, una crocchia bianca le incornica il volto. Ripensa al passato, una dolce melanconia la invade, le si annebbiano gli occhi davanti agli affetti perduti, ai dolori avuti. Ricorda di essere stata bambina, donna, di aver visto passare la vita, suoni, colori, amori. Ma nessuno si è mai seduto veramente accanto a lei, con il bene profondo che cercava da bambina, l’amore che cercava da donna e il rispetto che cerca da vecchia!

Rita Anna Picariello

– 04/09/2017

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vincenzo cerasuolo

POESIA: RESTA

Lasci che morte
ghermisca, pietosa…
il corpo giacente
in antico dolore;

lasci che, uguale,
ora prenda me, sposa…
orba d’amore
nel pianto di te.

Resta soltanto
il bel tempo felice…
che alcuna morte
potrà mai rubare;

resta il ricordo
del tuo grande amore…
resta il regalo
più bello di te.

– 04/09/2017

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Luana Di biase

POESIA: Non occorre arrendersi al proseguire dei giorni .ma fermarsi di tanto in tanto.,ascoltare il.nostro respiro ,chiudere gli occhi immergersi nella purezza dell’io….e lasciare che il vento porti via il crudo muro dei nostri errori….. – 04/09/2017

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Federico Vianello

POESIA: richiamo di una mamma insonne

Impasto le mie notti nei ricordi, distesa come posso in un divano
ascoltando suoni dall’orto e dal bosco,
appesa alla vita, stringendo pensieri in una mano

e nell’altra questo cellulare, così vecchio, così argagno
che pure mi dà sicurezza, come se sentissi pestare
i passi vostri sulle vecchie assi di castagno

che la fame di un tarlo fa ogni notte scricchiolare;
o è il tormento che ho dentro che mi interroga
se mai la nostalgia di questi muri vi farà tornare

alla nostra casa, alle vostre radici, a queste scale che odorano sempre di stufa malsana.
Invano avete cercato di ritrovare altrove l’aria pulita di questo paese!
Figlie mie, anche se lontane, la vostra vita resta scandita dal suono della campana

che batte ogni ora il suo invito a ricordare
che presto arriverà l’autunno, l’inverno e poi primavera e ancora estate.
E così, nel mio contare le ore e le stagioni, mi alzo la notte a cucinare

ricette di una terra distante che ancora sento di amare.
In fondo anche’io come voi ho cercato di scappare.
E oggi, sola col mio cane, cucino di notte abbondanze per non dimenticare
– 04/09/2017

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Eleonora Reversi

POESIA: Mai potrai pretendere di capire quello che provo.

Tu non hai la mia pelle, non tocchi le tue morbide curve come le tocco io.

Tu non hai i miei occhi, non vedi il tepore della luce come lo vedo io.

Tu non hai le mie orecchie; non senti il vento gelido come lo sento io.

Tu non hai la mia bocca, non gusti un bacio caldo come lo gusto io.

Tu non hai il mio stomaco, non ti emozioni per un brivido come mi emoziono io.

E tu, non hai il mio cuore, non ami e mai potrai amarmi, come in questo momento ti sto amando io. – 04/09/2017

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