Tomassoni Vittoria



POESIA: FIGLIA MIA.

Ho visto la luce con te,
col tuo primo, ineffabile sorriso,
il morbido velluto degli occhi,
la linea dolce del naso,
il colore delle guance di pesca,
la curva delle labbra succose,
il luccichìo dei dentini di perla,
l’oro antico dei capelli,
il tenero candore della pelle.
Prima,
ero nebbia, sogno,
idea, carta,
inconsapevolezza.
Con te sono nata.
Tu mi hai insegnato
il profumo dei respiri,
la magia dei suoni,
il tepore delle carezze,
il sapore dei baci,
il calore degli abbracci,
il bruciore delle lacrime,
l’ansia dei sospiri,
la dolcezza del consolare,
il dondolìo di una culla,
il sopore di una ninna nanna,
l’oblio del sonno,
il cinguettìo del risveglio,
l’ incertezza dei primi passi,
lo stupore della scoperta,
la fantasia del gioco,
l’euforia del ballo,
il clamore delle risate,
le spine della malattia,
la rosa della guarigione,
l’inquietudine della lontananza,
la nostalgia della presenza,
il tremore dell’attesa,
la gioia del ritrovarsi,
la complicità degli sguardi,
il desiderio del conoscere,
l’entusiasmo dell’imparare,
la fierezza della conquista,
il sale della sconfitta,
l’ ebbrezza del volo,
il tonfo della caduta,
il sollievo della ripresa,
l’anelito alla sintonia,
l’illusione dell’intesa,
l’amaro della delusione,
la fatica dell’irrisolto,
l’amore per la Bellezza,
la condivisione della Bontà,
l’essenza della Nobiltà.
Mille sfumature di uno stesso arcobaleno,
pagine nuove di un vecchio sillabario,
mille riflessi di un unico specchio,
note rinate di un silente spartito,
mille battiti di un solo cuore.
Momenti intensi, di vita vera,
scritta coi gesti, non con le parole,
scolpita nel Tempo e indistruttibile.
Al di sopra di tutto e di tutti,
al di là delle voci del mondo,oltre le pietre del Tempo,
posso dire anch’ io con orgoglio:
“ Confesso che ho vissuto ”.

| sorgente: http://www.jotformeu.com/form/72842273424355 – 14/12/2017

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