Castelluccia Pasquale



POESIA: L’amante dell’emigrante

Dopo tanti anni io torno a casa
E con me porto anche l’amante,
Io torno a casa con tanto orgoglio,
Non temete amici, io non vi imbroglio.
Dovete sapere che sono emigrante
Ed assieme ho anche l’amante.
Con me porto tante cose,
Con me ho anche un mazzo di rise.
Le voglio dare ad una donna tanto bella
Che anni fa lasciai ad Ischitella.
Sicuramente ora avrà i capelli bianchi
E non potrà più; sgridarmi come una volta,
Mettendosi le mani ai fianchi.
La voglio vedere, la voglio abbracciare,
Le mille rughe accarezzare
E sulla fronte anche baciare.
Ma prima le voglio dare queste rose
E poi raccontarle mille cose.
Ricordo quando allora la lasciai,
Ella mi abbracciò a sé non volendo che io andassi via,
Quasi piangendo mi disse: resta con me tu anima mia!
In quel momento il suo cuore piangeva,
Lo so lei non fingeva.
Mi misi la mano in tasca prendendo il fazzoletto,
E facendole un piccolo sorriso,
Le asciugai le lacrime che le scendevano sul viso, dicendo:
Mamma non temere perché tornerò
E mille cose ti porterò.
Ecco mamma che ora ritorno e con me ho anche l#039;amante
Sai che sono un emigrante.
Io ritorni da te con tanto orgoglio,
Non temere mamma, non t’imbroglio.
Io sono un emigrante
E con me ho anche l’amante.
Ho girato cento nazioni
E la mia amante si chiama: Emigrazione.
| sorgente: android-app://com.google.android.googlequicksearchbox/https/www.google.com – 14/12/2017

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